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Stampelle sexy on the move

Creato il 10 ottobre 2014 da Nonnaso @NonnaSo

C’è una cosa che mi turba da un pò, e siccome mi turba da un pò, non posso fare altro che parlarvene.

Si, perchè con me è così: quando le cose mi turbano, c’è un unica soluzione possibile, ed è quella di spurgar ben bene, e poi liberarmene.

gucci

C’è sta cosa che mi turba, e mi spamma pure la bacheca di Facebook (parte del motivo per cui mi turba), ed è la campagna Makeup fall 2014 di Gucci. Si, quella che ha come protagonista Charlotte Casiraghi.

Me l’hanno talmente tanto sbattuta in faccia in ogni dove, che alla fine ho detto ma si, guardiamola. E così ho fatto, andando anche un pò contro questo amore/odio che ho per i soliti spot delle case cosmetiche di extralusso, triti e ritriti nei loro format, nel look patinato, nei soliti vetusti pre-concetti… che mai si adatteranno a me o al mio immaginario se è per questo, e perciò: che noia che barba che barba che noia!

Triti e ritriti, appunto, nel presentare le solite stampelle pseudo-famose o celeberrime come icone di sexiness estrema a cui tutte dovremmo ispirarci e cercare di somigliare, pena la squalifica dal campo (sessuale) di gioco. Ovvero: se non siamo ipermagre, iperbelle, ipertruccate, uberfighe, non piaceremo mai a nessun uomo.

Oddio, alcune sono oggettivamente bellissime già di loro (anche se le vorrei vedere a fare la vita che facciamo noi gente normale e senza quei chili di raffinatissimo e costosissimo makeup addosso), altre hanno quella allure data dalla posizione sociale (star del cinema, personaggi della high society) che le fa entrare prepotentemente far parte dell’immaginario collettivo, ma andiamo: veramente devo ancora sorbirmi una campagna marketing che mi dovrebbe far desiderare di essere una stampella clonata oggi? Nel 2014? Dopo tutto quello che ci siamo detti su.. su tutto? Sulla figura della donna trattata come oggetto sessuale e sulle violenze e sulle modelle curvy e sull’anoressia e bla bla bla?

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Guardiamo questa campagna: fantastica la colonna sonora (Sia, Breathe Me, un mito), belle le ambientazioni, anche se scontatissime. Adoriamo la virata al bianco e nero, che fa molto sofisticato, cinema muto, bla bla bla… ma che noia gente che noia!

Cominci a guardare e al minuto due, anche se la musica ti culla, comincia a stridere qualcosa e pensi: ma io non bazzicherò mai un ambiente così, nemmeno comprando tutti i rossetti Gucci di sto mondo. E io non sarò mai magra come una stecca così, neanche con tutte le liposuzioni del mondo.

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E’ tutto un pò troppo perfettino, ecco, freddo, e ti ritrovi a svegliarti dal sogno (cosa che teoricamente non dovrebbe accadere, se ti vogliono vendere quellacosalì, quel sogno), e comincia a salirti la vena polemica: certo, se non lo sa una Casiraghi che cos’è il lusso estremo e un certo ambiente, non lo sapremo mai noi povere befane immusonite.

Finisce lo spot e tu ti dici, bene: il messaggio quale è?  Che mi devo stampare sulla faccia quell’espressione da triglia rinsecchita e andare in giro con niente sotto al trench di Burberry per piacere a un uomo? E’ questo che mi state dicendo? Che vince l’espressività zero di una sciacquina (non) qualunque?

Vi prego, gente… aggiorniamo gli stereotipi almeno un attimino!

ps. io spero con tutto il cuore che la mia sia solo “deformazione professionale”, dopotutto sono più di 10 anni che studio queste cose, ci faccio caso, ci lavoro.

ma nel caso non lo sia, mi farebbe piacere conoscere la vostra opinione, sia di donne, che di uomini ovviamente!



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