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Stasera alle 21 Diva Universal (Sky 128) presenta in prima tv "Love, Marilyn"

Creato il 05 agosto 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
A 50 anni dalla sua morte, la scoperta di scritti privati di Marilyn Monroe è il punto di partenza del documentario “Love, Marilyn”, un’esclusiva per l’Italia Feltrinelli Real Cinema, diretto nel 2012 da Liz Garbus, acclamata regista di opere di successo come “Bobby Fischer against the world” e “The Execution of Wanda Jean”. Glenn Close, Uma Thurman, Ellen Burstyn, Marisa Tomei e tanti altri grandi attori, leggono brani tratti dai diari segreti di Marilyn, e interpretano persone che hanno lavorato con lei o l’hanno conosciuta. 
Diva Universal (Sky canale 128) presenta in esclusiva Prima TV questo documentario che offre una visione inedita della vita privata dell’iconica bionda. 
L’appuntamento è per stasera alle ore 21:00
Il film presentato per la prima volta al Toronto International Film Festival e andato in onda sul network televisivo HBO, è basato su due scatole di annotazioni, lettere, note di Marilyn Monroe ritrovate dal suo insegnante di recitazione Lee Starsberg a 50 anni dalla morte e pubblicate in Italia da Feltrinelli con il titolo “Fragments: poesie, appunti, lettere” a cura di Bernard Comment e Stanley Buchthal.
Grandi attori interpretano alcuni estratti tra gli scritti più provocatori calandosi nei panni di coloro che hanno conosciuto Marilyn, come insegnanti, amici, fan e amanti. Ben Foster interpreta Norman Mailer, Jeremy Piven (“Mr Selfridge”) è Elia Kazan, Hope Davis è Gloria Steinem e Adrien Brody articola eloquentemente le intuizioni di Capote in un suo saggio sulla diva (“A beautiful Child”).  A tutto ciò si aggiungono contributi, interviste, rari materiali d’archivio e molte registrazioni inedite di Marilyn che rivelano intuizioni originali sulla sua vita privata, mostrando la dicotomia tra il personaggio e la donna. Ne emerge un’immagine meno frivola e più professionale, di donna premurosa e intelligente molto dedita al suo lavoro e tormentata tutta la vita da demoni interiori. Con un approccio imparziale senza castighi né divinizzazioni questo documentario offre una Marilyn più complessa del seppur immortale sex symbol.

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