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Stasera alle 21 Diva Universal (Sky 129) presenta "Il coraggio di Irena Sendler"

Creato il 27 gennaio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
“…Sono stata educata nella convinzione che una persona in difficoltà deve essere aiutata con il cuore, senza tenere conto della sua religione o nazionalità”. Irena Sendler 
Per commemorare il Giorno della Memoria, Diva Universal (Sky canale 129) presenta in esclusiva Prima TV “Il Coraggio di Irena Sendler”, conosciuta come “l’angelo del Ghetto di Varsavia”, un’infermiera e assistente sociale, attivista dei diritti umani durante la Seconda Guerra Mondiale. Divenne famosa per avere salvato, insieme con una ventina di altri membri della Resistenza polacca, circa 2.500 bambini ebrei, facendoli uscire di nascosto dal ghetto di Varsavia, fornendogli falsi documenti e trovando rifugio per loro in case al di fuori del ghetto. Protagonista del film Anna Paquin (“True Blood”) e nel cast anche il premio Oscar Marcia Gay Harden (Pollock) e Michelle Dockery (Lady Mary “Downton Abbey”). 
L’appuntamento è per stasera alle ore 21.00. 
Biografia Irena Sendler
Irena Sendler è nata a Varsavia il 15 febbraio del 1910 in una famiglia socialista. Trascorse la sua infanzia a Otwock e dopo la morte del padre, nel febbraio del 1917, si trasferì con la madre a Varsavia. Di professione assistente sociale, ancora prima della costruzione del Ghetto iniziò a organizzare l’aiuto agli ebrei attraverso la produzione di documenti falsi e l’individuazione di famiglie e persone disposte ad ospitare bambini ebrei. Irena aveva intuito quali sarebbero state le conseguenze delle politiche razziali della Germania di Hitler. La situazione divenne drammatica dopo il novembre del 1940, quando oltre 400.000 ebrei furono chiusi nel Ghetto. Irena aveva un permesso sanitario di ingresso nel Ghetto, all’interno del quale portava vestiario, cibo, soldi, e dal quale faceva uscire i bambini nascosti dentro le ambulanze o in borsoni e valigie, che nessuno si premurava di perquisire perché si sapeva che Irena lavorava a contatto con malattie contagiose. I bambini erano poi trasferiti a famiglie affidatarie, in strutture comunali o in monasteri. L’organizzazione clandestina Zegota, nata alla fine del 1942 proprio per aiutare gli ebrei perseguitati, la sostenne nell’esecuzione di questo piano. Irena divenne responsabile della sezione che si occupava dei bambini ebrei. Ne furono fatti scappare circa 1000, che si unirono agli altri 1500 a cui era stata cambiata l’identità prima della costruzione del Ghetto. Le nuove identità erano necessarie per celare i nomi ebrei dei bambini e anche per evitare ripercussioni sui loro parenti qualora fossero stati scoperti. Per proteggere queste liste - su carta velina - la Sendler, conosciuta col nome di battaglia di “Jolanta”, le pose dentro vasetti vuoti di marmellata e le sotterrò sotto un albero di mele in un giardino di conoscenti a Varsavia. Irena Sendler fu arrestata il 20 ottobre 1943 dalla Gestapo, ma neanche sotto tortura - le furono spezzate le gambe - gli aguzzini riuscirono ad estorcerle i nomi dei suoi collaboratori o a farle rivelare il nascondiglio delle liste dei bambini. Condannata a morte, l’organizzazione Zegota, a sua insaputa, corruppe l’ufficiale che doveva ucciderla. Tornata libera nel febbraio del 1944, Irena riprese la sua attività clandestina fino alla liberazione della Polonia, quando, utilizzando le liste nascoste nei vasetti di marmellata, fu possibile ricongiungere i bambini ai pochi genitori rimasti in vita. Nel 1949 Irena fu brutalmente interrogata dalla polizia segreta, che l’accusava di nascondere i soldati dell’esercito polacco “Ak”. Era incinta e perse il bambino, ma ancora una volta non cedette. Irena è stata insignita di molti onori e riconoscimenti nel suo paese, compresa l’Aquila Bianca, la maggiore onorificenza polacca. Riguardo al suo operato nella Zegota disse: "Avrei potuto fare di più. Questo rimpianto non mi lascia mai". Il 19 ottobre 1965 è stata riconosciuta Giusta delle Nazioni a Yad Vashem. È morta a 98 anni il 12 maggio 2008.

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