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Stasera alle 21 su Iris Roma città aperta di Roberto Rossellini

Creato il 24 aprile 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
  • Anno: 1945
  • Durata: 98'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Roberto Rossellini

Roma città aperta è un film del 1945 diretto da Roberto Rossellini.

È una delle opere più celebri e rappresentative del neorealismo cinematografico italiano. È il film che fece acquisire notorietà internazionale ad Anna Magnani, co-protagonista insieme ad Aldo Fabrizi, qui in una delle sue interpretazioni più famose.

È il primo film della Trilogia della guerra antifascista diretto da Rossellini – seguiranno Paisà (1946) e Germania anno zero (1948). Venne presentato in concorso al Festival di Cannes 1946, dove ottenne il Grand Prix come miglior film. Ricevette una candidatura al Premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale e vinse due Nastri d’Argento, per la miglior regia e la migliore attrice non protagonista (Anna Magnani). È stato in seguito inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare, che è nata con lo scopo di segnalare “100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978″.

Il film in versione restaurata dal “Progetto Rossellini” (formato dall’Istituto Luce Cinecittà, la Fondazione Cineteca di Bologna e la Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia) è stato proiettato in oltre 70 cinema nel mese di aprile 2014 per la Festa della Liberazione.

Il film, che doveva intitolarsi Storie d’ieri, nasceva come documentario su don Morosini, sacerdote realmente vissuto a Roma e ucciso dai nazisti nel 1944. Ben presto, anche grazie agli apporti di Federico Fellini, aggiuntosi agli altri autori in fase di sceneggiatura, il film si arricchì di storie e di personaggi e prese l’aspetto di un lungometraggio a soggetto, cosicché il finale (la fucilazione del prete), che doveva costituire il tema principale del documentario, divenne la conclusione drammatica di un racconto corale sulla vita quotidiana in una città dominata dalla paura, dalla miseria, dalla delazione e dal degrado.

È necessario nominare Aldo Venturini, un personaggio chiave nella storia della produzione del film: Venturini non era un uomo di cinema, era un commerciante di lana che nell’immediato dopoguerra romano aveva forti disponibilità economiche ed era stato subito coinvolto nel finanziamento del film da parte della società produttrice, la Cis Nettunio. Quando poi, dopo qualche giorno di riprese, il film si era fermato per mancanza di liquidità, fu Rossellini a convincere il commerciante, nell’aprile del 1945, a completare il film come produttore, facendogli capire che quello era l’unico modo per recuperare i soldi anticipati. In quel momento il suo intervento, ad alto rischio finanziario, era finalizzato alla continuazione del lavoro nel tentativo di salvare il suo investimento, come avrebbe fatto un vero produttore cinematografico.

Le riprese del film iniziarono nel gennaio del ’45 e furono fatte in condizioni precarie, sia per il periodo – i tedeschi erano da poco andati via – sia per la scarsa disponibilità del materiale tecnico, compresa la pellicola. Non essendo disponibili gli studi di Cinecittà, già spogliata dalle attrezzature e ridotta a un grande rifugio per gli sfollati che non potevano essere accolti altrove, Rossellini e la troupe improvvisarono le riprese di alcuni interni nel vecchio teatro Capitani, in via degli Avignonesi 32, dietro via del Tritone.

La scena centrale del film, con la corsa e l’uccisione di Pina (Anna Magnani) dietro al camion che porta via il marito catturato dai tedeschi, fu girata in via Raimondo Montecuccoli, al quartiere Prenestino-Labicano, ed è forse la sequenza più celebre del neorealismo nonché una delle più famose della storia del cinema italiano. Da ricordare che in questa scena (ripresa naturalmente da due inquadrature) Anna Magnani cadde troppo presto rispetto a quanto era previsto, quindi si decise di sfruttare sia l’inquadratura laterale sia quella frontale, in modo che la sequenza sembrasse più lunga.

Il film fu visionato in privato dal regista Roberto Rossellini presso il Cinema Moretti di Ladispoli e presentato successivamente al pubblico nel settembre del ’45 senza alcun’anteprima, ebbe scarso successo; solo successivamente dopo aver ricevuto vari premi e riconoscimenti fu apprezzato unanimemente. Inizialmente la pellicola è stata vietata in alcuni paesi, come in Germania e in Argentina. Uscì negli Stati Uniti il 25 febbraio 1946, a New York; dove all’inizio furono censurate alcune scene, della durata complessiva di circa 15 minuti.

Ecco il trailer:

Alle 21 su Iris Roma città aperta (Italia, 1945, 98′)


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