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Stasera alle 21,15 su Deejay TV The Truman Show di Peter Weir

Creato il 09 novembre 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
The Truman Showplay video
  • Anno: 1998
  • Durata: 103'
  • Genere: Fantastico
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Peter Weir

The Truman Show è un film del 1998 diretto da Peter Weir e interpretato da Jim Carrey, fino ad allora conosciuto principalmente per ruoli comici in film demenziali, in una delle sue prove attoriali più apprezzate. Il film, candidato a tre Premi Oscar nel 1999 e premiato con tre BAFTA e altrettanti Golden Globe, è ispirato alla moda allora nascente di raccontare la vita in televisione attraverso i reality show, immaginando una situazione paradossale, portata all’estremo, dalla quale emergono temi filosofici. Venne realizzato con un budget di 60 milioni di dollari, dopo una lunga e controversa gestazione. Le riprese del film iniziarono il 9 dicembre 1996 per concludersi il 21 aprile 1997. La pellicola ha incassato negli Stati Uniti oltre 125 milioni di dollari e circa 113 milioni nel resto del mondo. In totale gli incassi furono di circa 240 milioni di dollari.

Molti elementi del film sembrano rimandare al romanzo Tempo fuor di sesto (1959) di Philip K. Dick, che tratta di un uomo che si trova a vivere in un falso mondo tranquillo, creato per lui perché la società vuole sfruttare i suoi poteri nascosti di chiaroveggenza, mentre all’esterno di questo involucro utopistico infuria la guerra. Il film ha dei punti in comune anche con un più vecchio racconto di Frederik Pohl, intitolato Il tunnel sotto il mondo (1953). Sono inoltre evidenti i riferimenti al romanzo 1984 di George Orwell: la figura di Christof non può non far tornare alla mente infatti l’occhio onnipresente del Grande Fratello orwelliano che come Christof controlla le vite altrui per soddisfare la propria voglia di potere.

La sferzante ironia di Peter Weir non condanna solo il mezzo televisivo e i suoi manovratori, ma anche il pubblico, che per anni segue ipnotizzato le vicende di Truman in TV, fa il tifo per lui durante la sua fuga solo perché lo vede come uno spettacolo più appassionante, mentre per 30 anni, ormai assuefatto allo show, non si è mai indignato per ciò che è stato fatto al giovane, a sua insaputa.

Dietro l’apparenza di una commedia vivace e originale il film presenta in realtà l’intreccio di numerosi e complessi temi culturali ed elementi antropologici: l’essere umano che nasce libero ed è sempre in costante ricerca di libertà e della verità, il desiderio di poter essere artefici del proprio destino, il rapportarsi con il prossimo senza infingimenti, il superamento delle proprie paure (come farà Truman nel film, quando supererà la paura dell’acqua e sfiderà “l’oceano” in cerca della libertà). Dunque, il finale offre un riscatto liberatorio, come se un individuo, per quanto lo si possa ingabbiare, non può essere imprigionato a oltranza. Non sono mancate le più svariate interpretazioni del film, anche di tipo teologico e ontologico. Alcuni ritengono che il film tratti temi vicini alla corrente dello gnosticismo, secondo la quale il mondo in cui viviamo è essenzialmente falso, ed è il risultato del processo di creazione che il Demiurgo, ha portato a termine. Un altro paragone religioso potrebbe essere connesso ai temi del Libro di Giobbe, in cui Satana impone a Giobbe una serie di dure prove per vedere se egli rinuncerà alla sua fede. Un’altra allegoria religiosa potrebbe rifarsi al Giardino dell’Eden, da cui Adamo-(Truman), avendo mangiato dall’albero della conoscenza, se ne vuole andare dalla città perfetta. È significativa la frase con la quale Christof apre il dialogo con Truman «Io sono il Creatore (breve pausa) di uno show televisivo». Seahaven Island è l’Eden in cui nulla può succedere ad Adamo/Truman, protetto dagli abusi e dalla malvagità del mondo, ma egli vuole ricominciare un’altra vita, scegliendo in prima persona il suo futuro e non lasciandolo in mano a un artefice. Ma mentre Truman se ne va per sua scelta, Adamo invece viene essenzialmente costretto a farlo

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