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Stasera alle 21,15 su Rai 5 Departures di Yojiro Takita

Creato il 15 dicembre 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Departuresplay video
  • Anno: 2008
  • Durata: 130'
  • Distribuzione: Tucker Film
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Giappone
  • Regia: Yojiro Takita
  • Data di uscita: 09-April-2010

Departures (おくりびと Okuribito?, lett. “Persona che accompagna alla partenza”) è un film giapponese del 2008 diretto da Yōjirō Takita. Il film è stato premiato con l’Oscar al miglior film in lingua straniera nel 2009 a Los Angeles.

Il film racconta la storia del giovane violoncellista Daigo Kobayashi, che si trova improvvisamente disoccupato in seguito allo scioglimento dell’orchestra nella quale suonava da anni. Per motivi economici decide di tornare, con la moglie Mika, nel suo paese natale, Sakata. Sfogliando il giornale, Daigo trova un annuncio di tale agenzia NK che cattura la sua attenzione: “Assistiamo coloro che partono per dei viaggi”; convinto che si tratti di un’agenzia di viaggi, telefona e fissa il colloquio. Il giorno del colloquio Daigo scopre con grande stupore che l’agenzia non si occupa di viaggi, bensì dell’ultimo viaggio, ovvero svolge le tradizionali cerimonie giapponesi di preparazione dei defunti di fronte al resto della famiglia. Dopo un brevissimo colloquio Daigo viene assunto come tanatoesteta e riceve un consistente anticipo.

Tornato a casa festeggia con la moglie la sua assunzione, senza dire effettivamente che tipo di lavoro dovrà svolgere. Come suo primo lavoro Daigo recita la parte del defunto in un filmato illustrativo dove il suo capo illustra lo svolgimento della cerimonia. La prima preparazione del cadavere è un’esperienza traumatica per Daigo: si tratta di una vecchia morta da due settimane. La vista del cadavere e l’odore pungente gli provocano dei forti conati. Rientrando viene preso in giro da alcune studentesse per via della puzza che si porta dietro. Prima di tornare a casa si ferma in un bagno pubblico per lavare via l’odore di morte e lì ritrova un suo vecchio amico d’infanzia, Yamashita, figlio della proprietaria del bagno pubblico.

Dopo questa prima esperienza traumatica, Daigo diviene via via più esperto ed inizia ad apprezzare realmente il suo nuovo lavoro, colpito dall’amorevolezza con il quale il suo capo lo svolge. Tutto sembra procedere per il meglio, finché un giorno la moglie Mika scopre il DVD del filmato illustrativo girato mesi prima. Provando una grande vergogna per il lavoro del marito, gli chiede di abbandonarlo. Quando Daigo rifiuta, Mika lo lascia e torna alla casa della madre. Anche il suo amico d’infanzia Yamashita, una volta scoperto il lavoro di Daigo, lo tratta con disprezzo.

Passa l’inverno e Mika ritorna dicendo di essere incinta; i due discutono nuovamente sul lavoro di Daigo ma vengono interrotti da una chiamata sconcertante: la vecchia Tsuyako, padrona del bagno pubblico, è morta cadendo accidentalmente sul posto di lavoro. Daigo si occupa della preparazione del corpo alla quale assistono Yamashita con moglie e figlia e Mika: la cura e l’affetto con cui Daigo si prende cura del corpo di Tsuyako colpiscono Mika e la convincono ad accettare la professione del marito.

Dopo la funzione Daigo porta la moglie al fiume, raccontandole di come da piccolo assieme al padre si erano scambiato dei sassi che dovevano esprimere il loro stato d’animo; padre e figlio si erano promessi di regalarsene uno ogni anno ma dopo quella volta il padre lo abbandonò per scappare con un’altra donna sparendo per sempre dalla sua vita.

Poco tempo dopo arriva alla casa dei Kobayashi una lettera che li avverte della morte del padre di Daigo. Lui inizialmente vorrebbe ignorare la lettera, ma i colleghi e la moglie lo convincono a dare l’ultimo saluto a suo padre. Daigo scopre che suo padre dopo averli lasciati aveva vissuto da solo, in grande povertà. Alla vista del cadavere Daigo non lo riconosce, ma decide di prepararlo personalmente per la sepoltura. Durante la cerimonia, trova stretto nel pugno di suo padre il sasso che gli aveva regalato tanti anni prima. Terminata la cerimonia egli fissa il volto del padre e finalmente lo riconosce, riuscendo a rivederlo nei suoi ricordi dove prima c’era solo un volto sfumato. Mika gli porge nuovamente il sasso, ma Daigo lo pone sulla pancia incinta della donna.

Basato sull’autobiografia di Aoki Shinmon Coffinman: The Journal of a Buddhist Mortician (納棺夫日記 Nōkanfu Nikki?), i lavori per il film sono durati 10 anni. Masahiro Motoki ha studiato personalmente l’arte della preparazione dei defunti da un tanatoesteta e come suonare il violoncello per le prime parti del film. Il regista ha partecipato a diverse cerimonie funebri con lo scopo di comprendere i sentimenti dei familiari del defunto. Nonostante la morte sia al centro di un’importante cerimonia, come viene mostrato nel film, essa è anche considerata un argomento tabù in Giappone; per tale motivo il regista era preoccupato per la ricezione del film e non ne aveva previsto il successo commerciale

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