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Stasera alle 21,15 su Rai 5 Pina di Wim Wenders

Creato il 11 marzo 2016 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Pinaplay video
  • Anno: 2011
  • Durata: 100'
  • Distribuzione: Bim Distribuzione
  • Genere: Documentario
  • Nazionalita: Germania
  • Regia: Wim Wenders
  • Data di uscita: 04-November-2011

Pina, o anche Pina 3D, è un documentario del 2011 diretto da Wim Wenders. Il film, girato in 3D, è un tributo alla celebre coreografa tedesca Pina Bausch (1940-2009) con la sua compagnia di teatrodanza a Wuppertal.

La recensione di Taxi Drivers (Edvige Liotta)

Pina di Wim Wenders è un film ambizioso fin dalla sua fase progettuale.

Nato decenni orsono come film a quattro mani sulla danza (di cui la stessa coreografa sarebbe stata la vera protagonista e avrebbe dovuto firmare la co-regia), quando Pina Bausch muore improvvisamente, Wenders si trova costretto a ripensarlo, stravolgendo le sue intenzioni originarie: non un film su Pina, che sarebbe stata ripresa a lavoro e durante le prove, ma un film sulTanztheater di Wuppertal nel quale i protagonisti sarebbero stati i danzatori.

Le coreografie che compongono il film sono tra le più memorabili della storia della compagnia e sono quelle decise di concerto con la Bausch stessa: Le Sacre du Printemps, Café Müller, Vollmond eKontakthof alle quali sono state intercalate immagini, file audio e riprese in 3D di alcuni danzatori che hanno affidato ad esibizioni solistiche ricordi ed emozioni personali legate all’artista scomparsa.

Esploratrice del corpo umano, di ogni singolo gesto dal quale ha saputo liberare non solo la forza legata al movimento ma anche formalizzare l’impatto emotivo che da esso ne conseguiva, Pina Bausch ha rivoluzionato la concezione stessa della danza, sperimentando innesti con il teatro (donde Tanztheater), riuscendo a creare una dimensione onirica che non ha mai escluso quella esistenziale di ogni danzatore. Il Tanztheater è stato principalmente “uno spazio in cui è possibile incontrarsi” (Bausch), un luogo nel quale ciascun elemento, destituito da ogni valore simbolico, era usato in funzione di se stesso e della ricerca di una bellezza autentica e naturale.

Grazie alla tecnologia 3D, sperimentata per la prima volta su soggetti reali, nel film lo spazio diviene tridimensionale per accogliere non solo i danzatori ma anche lo spettatore, che ha la sensazione di assistere realmente ad uno spettacolo della compagnia di Wuppertal. I movimenti, captati in tutta la loro plasticità e dinamicità, liberano un’energia divina e la danza diviene movimento universale, sublimata sintesi tra l’io ed il cosmo.

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