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Stasera alle 21,35 su Rai Storia Io non sono qui di Todd Haynes

Creato il 20 dicembre 2015 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma
Io non sono quiplay video
  • Anno: 2007
  • Durata: 135'
  • Distribuzione: Bim
  • Genere: Musicale
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Todd Haynes
  • Data di uscita: 07-September-2007

Io non sono qui (I’m Not There) è un film biografico (biopic) sulla vita del musicista Bob Dylan. Co-sceneggiato e diretto da Todd Haynes e Oren Moverman, il film ripercorre la storia del musicista in sette distinti momenti della sua vita, venendo interpretato da sei attori diversi (l’attore Christian Bale interpreta due differenti aspetti della vita di Dylan). Il film non è stato girato secondo una tecnica tradizionale ma concepito come lo sviluppo narrativo di un visionario racconto poetico scandito per quadri sulle note delle canzoni dell’autore di Duluth. La colonna sonora del film è stata raccolta da Sony Music in un doppio CD che riprende il titolo originale del film – I’m Not There – contenente cover di canzoni di Bob Dylan incise da artisti vari.

ll film racconta le vicende di sei personaggi, ognuno dei quali rappresenta un aspetto diverso della vita e della musica di Bob Dylan. Finora è l’unico film sulla sua vita ad aver ottenuto l’approvazione dell’icona della cultura Rock. Il film racconta Bob Dylan dagli inizi della sua carriera come cantante folk, alla conquista del successo nei primi anni ’60. E poi, la controversa svolta verso il rock, l’incidente di moto e il conseguente ritiro dalle scene, fino all’ultima parte della sua carriera.

I sei personaggi seguenti sono tutte rappresentazioni delle diverse fasi della carriera e della vita di Bob Dylan:
Marcus Carl Franklin: “Woody Guthrie”. Il personaggio si riferisce all’ossessione giovanile di Dylan per la musica del cantante folk Woody Guthrie. Il personaggio di Woody è anche un rimando alle avventurose biografie inventate che lo stesso Dylan si era creato nei primi anni di carriera per creare mistero e un alone di leggenda attorno a sé.

Christian Bale: Jack Rollins e il pastore John. Rollins è un ritratto del Dylan acustico del periodo dei dischi Freewheelin’ Bob Dylan e The Times They Are a-Changin’. John il Pastore si riferisce al periodo da “cristiano rinato” di Dylan quando, durante la sua fervente conversione al Cristianesimo, incise gli album Slow Train Coming e Saved.

Cate Blanchett: Jude Quinn. Quinn è un ritratto del Dylan del periodo 1965-1966, quando la sua svolta “elettrica” verso la musica rock creò enorme scalpore e proteste da parte dei puristi del folk, e durante il suo tour in Gran Bretagna veniva spesso fischiato. Questa fase della vita di Dylan è stata documentata dal regista D.A. Pennebaker nei film Don’t Look Back e Eat the Document.

Richard Gere: “Billy the Kid”. Billy è un riferimento alla partecipazione di Dylan al film di Sam Peckinpah Pat Garrett and Billy the Kid e della descrizione che Dylan diede di se stesso come di un “emarginato” fuorilegge. Inoltre il personaggio allude alla passione di Dylan per la musica country rurale americana di inizio secolo (vedi The Basement Tapes).

Heath Ledger: Robbie Clark, un attore che interpreta Jack Rollins in un film biografico e diventa famoso quanto il personaggio che interpreta sullo schermo. È un’incarnazione del Dylan del periodo di Blood on the Tracks, quando stava divorziando dalla prima moglie Sara.

Ben Whishaw: “Arthur Rimbaud”. Rimbaud viene ritratto come un poeta simbolista, interrogato e poi condannato da una commissione d’inchiesta, alle quali accuse risponde citando frasi prese dalle interviste e dagli scritti di Dylan. Dylan ha spesso citato l’influenza della poesia di Rimbaud nei suoi testi.

Todd Haynes e il suo produttore, Christine Vachon, incontrarono il manager di Dylan, Jeff Rosen, per ottenere il permesso di usare la musica ed alcuni elementi della vita del cantante. Rosen suggerì a Haynes di inviare una pagina con il riassunto del progetto allo stesso Dylan e gli consigliò di non usare mai la parola “genio”. La pagina che Haynes inviò iniziava con una citazione di Arthur Rimbaud “Io è qualcun altro”. Infine Dylan diede a Haynes il permesso di procedere con il suo progetto. Il regista sviluppò la sceneggiatura con Oren Moverman. Durante la scrittura, Haynes riconobbe che sarebbe stato incerto il successo portando sullo schermo un film come una confusa biografia caratterizzata anche da molta fantasia in un certo senso. Un settimo personaggio, un Charlie Chaplin incarnazione di Dylan, era presente nella sceneggiatura ma fu eliminato prima dell’inizio delle riprese

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