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Stay Hungry. Stay Foolish.

Creato il 06 ottobre 2011 da Dallenebbiemantovane

Stay Hungry. Stay Foolish.
Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.
Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata NeXT e poi un'altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie. Pixar progredì per creare il primo film in animazione digitale, 'Toy Story', e adesso è lo studio di animazione di maggior successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi, Apple ha comprato NeXT, io sono tornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. Mia moglie Laurene e io abbiamo una splendida famiglia.
Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. È stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente.
Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, un giorno avrai sicuramente ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di seguito, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato.
 
Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per aiutarmi a fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative esterne, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - tutte queste cose semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di pensare che abbiamo sempre qualcosa da perdere. Siamo già nudi. Non c'è ragione per non seguire il nostro cuore. 
Il vostro tempo è limitato, allora non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario.
Quando ero un ragazzo, c'era una pubblicazione incredibile che si chiamava 'The Whole Earth Catalog', che è stata una delle bibbie della mia generazione. L'ha creata Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci aveva fatto vivere dentro tutto il suo tocco poetico. È stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fatto con macchine per scrivere, forbici e foto Polaroid. È stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni.
Stewart e la sua squadra pubblicarono vari numeri di 'The Whole Earth Catalog' e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono l'ultimo numero. Era più o meno la metà degli anni Settanta e io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina di quel numero finale c'era la fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole: 'Stay Hungry. Stay Foolish', siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio.
Stay Hungry. Stay Foolish: io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso mentre vi laureate per ricominciare da capo lo auguro a voi. Stay Hungry. Stay Foolish.

(dal discorso di Steve Jobs del 12 giugno 2005 all'Università di Stanford, nella cerimonia per i neolaureati)


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