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Stefano vietti e il "making of" di un albo bonelli

Creato il 21 novembre 2014 da Comixfactory

Stefano Vietti


Quanto tempo occorre per completare, dallo sviluppo dell'idea fino alla realizzazione delle tavole finali, un fumetto? Una domanda banale, forse, ma la cui risposta non è altrettanto scontata. Una risposta che, naturalmente, cambia da nazione a nazione, a seconda del formato nel quale le storie vengono realizzate (è chiaro che la realizzazione di un comic book richieda tempi diversi da quello di una graphic novel), della periodicità, dell'eventuale presenza del colore e così via dicendo.
A saziare, almeno in parte, questa curiosità ci pensa Stefano Vietti. Sulla sua pagina Facebook, infatti, lo scrittore bresciano svela alcuni dettagli molto interessanti riguardo la realizzazione di un albo Bonelli standard (96 pagine mensili): "Curiosità lavorative. Visto che sono in molti a chiedermelo, ecco alcuni "freddi dati" di scrittura. Per scrivere una sceneggiatura di 94 pagine, tra soggetto e tavole ci vuole 1 mese di lavoro. Il disegnatore impiega circa 8 mesi per disegnare la storia. 1 mese viene speso tra lettering e ottimizzazione. Tra i 6 e i 10 giorni per concepire e realizzare la cover. 11 mesi circa, dunque, compresi i redazionali, per mandare una storia in edicola." 
Una mole di lavoro enorme che risulta ancora più evidente se si considera l'accostamento che Stefano Vietti fa con la scrittura di un romanzo (non a fumetti). L'autore, che di recente ha debuttato, con grande successo, anche nelle vesti di romanziere con Dragonero - La Maledizione di Thule (Mondadori), ha infatti aggiunto: "Per il Romanzo ho impiegato 2 mesi per pensare, scrivere e ottimizzare il soggetto e 6 mesi pieni per la scrittura. Mandavo 2 capitoli alla volta all'editor che mi rimandava la sua revisione nel giro di 4/6 giorni. Ottimizzata la revisione procedevo con i capitoli successivi. 1 mese intero è stato necessario per la revisione finale. Un romanzo di 300 pagine richiede quindi circa 9 mesi di lavoro".

Tra la stesura di soggetto e sceneggiatura e la stampa. Ecco come appare un
albo Bonelli così come realizzato dal disegnatore
(in questo caso Gianluca Pagliarani) 


Le interessantissime considerazioni lavorative dello scrittore non finiscono qui. Continuando il parallelo tra scrivere fumetti e romanzi, Vietti parla del rapporto con il disegnatore e della trasformazione del soggetto/sceneggiatura in storia a fumetti: "La sceneggiatura non ha vita se non attraverso il disegnatore che la tradurrà in immagini. Prima ancora di coinvolgere il lettore, devi coinvolgere il disegnatore, devi emozionarlo e motivarlo e farne il tuo complice. Insieme arriverete al lettore, solo insieme. La sinergia è fondamentale. La scrittura in prosa è invece diretta. Un rapporto emotivo tra chi scrive e chi legge con solo le parole a fare da tramite. Due esperienze di scrittura ugualmente appaganti, ma diverse. Sceneggiando, condividi e poi racconti. Scrivendo, racconti e basta".

Uno dei Taccuini sui quali Vietti
scrive i soggetti delle sue storie


Per quanto riguarda il metodo di lavoro, va sottolineato che quello adottato da Stefano Vietti potrebbe risultare abbastanza singolare. Lo scrittore, infatti, scrive di suo pugno un soggetto molto dettagliato su taccuino per poi scrivere la sceneggiatura al computer: "lavoro sui taccuini per i soggetti e per la messa a punto della storia... poi passo al computer per la stesura delle tavole. I taccuini sono però sempre la mia guida sicura dall'inizio alla fine del lavoro. E contengono di tutto, schemi, appunti sparsi, mappe abbozzate, dettagli visivi da mandare al disegnatore ecc..."

Ancora una pagina da uno dei taccuini
di Stefano Vietti


Ma il vero segreto, stando ancora alle dichiarazioni dello scrittore, di una opera ben riuscita è la presenza di un editor: "Pubblicare un libro o un fumetto senza editing non è pubblicare, ma è "dare alle stampe". Volete pubblicare a ogni costo, pagando la pubblicazione? Liberissimi di farlo, ma visto che state spendendo i vostri soldi, investitene una buona parte nell'editing o comunque chiedete a chi vi pubblica di includere l'editing nel vostro rapporto contrattuale. La lettura da parte di amici e parenti è del tutto inutile. Se l'editing non è previsto, pagate un editor competente che lo faccia. E' fondamentale, credetemi. Nessuno, nemmeno gli autori più talentuosi e con anni di lavoro alle spalle possono rinunciare all'editing. Ho provato a leggere, negli ultimi due anni, libri auto pubblicati o comunque pubblicati senza un evidente lavoro di editing. Beh... vi fate solo del male. Ma tanto." 


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