Dischi protoplanetari fortemente disallineati intorno alla giovani stelle del sistema binario HK Tauri. È quanto hanno rivelato gli astronomi, grazie al telescopio ALMA (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell’ESO.
Questi nuovi risultati aiutano a spiegare perché così tanti esopianeti – diversamente dai pianeti del Sistema Solare – finiscono con l’avere orbite molto strane, eccentriche o inclinate. Il risultato è pubblicato sul numero della rivista Nature di questa settimana.
Infatti, a differenza del nostro solitario Sole, la maggior parte delle stelle si forma in sistemi binari – due stelle in orbita una intorno all’altra. Le binarie sono molto comuni, ma pongono una serie di domande, ad esempio come e dove si formano i pianeti in un ambiente così complesso.
«ALMA ci ha dato finora la miglior veduta di un sistema binario con dischi protoplanetari – e ora scopriamo che i dischi sono reciprocamente disallineati!» ha commentato Eric Jensen, astronomo allo Swarthmore College in Pennsylvania, USA.
Le due stelle del sistema HK Tauri, a circa 450 anni luce dalla Terra nella costellazione del Toro, hanno meno di cinque milioni di anni e distano l’una dall’altra circa 58 miliardi di chilometri – circa 13 volte la distanza di Nettuno dal Sole.
Grazie a ALMA, l’equipe è stata in grado non solo di vedere il disco intorno a HK Tauri A, ma anche di misurarne per la prima volta la rotazione, permettendone il calcolo dell’allineamento, anzi del disallineamento reciproco dei dischi di almeno 60 gradi. Quindi, invece di essere nello stesso piano delle orbite delle due stelle, almeno uno dei dischi è fortemente inclinato.
«Questo evidente disallineamento ci ha permesso un’ottima visuale su un giovane sistema binario», ha aggiunto Rachel Akeson dell’Istituto NASA Exoplanet Science Institute presso il California Institute of Technology negli USA. «Anche se osservazioni precedenti indicavano che questo tipo di disallineamento fosse presente, le nuove osservazioni di ALMA di HK Tauri mostrano molto più chiaramente ciò che sta realmente accadendo in uno di questi sistemi».
Stelle e pianeti si formano da un’ampia nube di gas e polvere. Mentre il materiale di questa nube si contrae per effetto della gravità, inizia a ruotare finchè la maggior parte della polvere e del gas si adagia in un disco protoplanetario appiattito che ruota intorno a una protostella in crescita al centro.
Ma in un sistema binario come HK Tauri le cose si fanno più complesse. Quando le orbite delle stelle e dei dischi protoplanetari non sono all’incirca nello stesso piano, tutti i pianeti in formazione possono andare a finire su orbite molto eccentriche e inclinate.
Guardando al futuro, i ricercatori vogliono determinare se questo tipo di sistema è o meno tipico. È un notevole caso singolo, ma servono nuove survey per determinare se questo tipo di configurazione è comune in tutta la nostra galassia, la Via Lattea.
Jensen conclude: «Anche se comprendere questo meccanismo è un grande passo avanti, non può spiegare tutti le bizzarre orbite dei pianeti extrasolari – non ci sono abbastanza compagne binarie perchè questa sia la risposta completa. È un rompicapo ancora da risolvere!».
Il comunicato dell’ESO in italiano
Fonte: Media INAF | Scritto da Redazione Media Inaf