Stoker del regista coreano Park Chan-wook è un film assolutamente senza senso. E dal momento che auguro a tutti voi di non andarlo mai a vedere e soprattutto di non spenderci 8 euro di cinema, vi avviso che questa recensione non baderà a spoiler, anzi.
Mia Wasikowska è India Stoker, (che già un nome così in un film deve avere un senso, non puoi trattare i tuoi personaggi come i figli che non hai mai avuto) una ragazza solitaria che si sforza di comportarsi come la bambina di The Ring. Il giorno del suo diciottesimo compleanno però il padre muore e compare su una collina un suo fratello mai conosciuto, lo zio Charlie. Questo inquietante individuo, che sembra appena uscito da Beverley Hills 90210, si trasferisce a casa loro con gran gioia della madre depressa di India, una Nicole Kidman rifatta fino alle unghie. Mano a mano Charlie uccide la governante, la zia arrivata in visita e il compagno di scuola di India che prova a stuprarla nel bosco. E India naturalmente lo sa e comincia a prenderci gusto anche lei. In un colpo di scena devo dire davvero destabilizzante, India scopre che il suo caro zietto le ha sempre scritto lettere dall’anno della sua nascita, ma che il padre le ha raccolte tutte in un cassetto della scrivania del suo studio. Lo so siete sconvolti, ma non è finita qui. Le lettere sono scritte da niente popò di meno che… un ospedale psichiatrico!
Sì, perché in realtà zio Charlie sapeva che la nipotina era un’assassina violenta come lui. Come avesse fatto a saperlo non si capisce dal momento che era stato sbattuto in clinica all’età di 5 anni per aver ucciso il fratellino. Probabilmente il fatto che fossero uguali li legava da qualcosa di tipo spirituale-paranormale. Sicuramente è andata così.
Ah dimenticavo di dire che in tutti quegli anni lui le aveva regalato delle scarpe da bowling. Ogni anno un paio diverso del suo numero preciso. E che mentre il padre intercettava tutte le sue lettere, non si sa come mai le scatole di scarpe arrivavano sempre a destinazione. Quindi come è perfettamente logico, nel momento in cui i due si trovano e si riconoscono come posseduti dalla stessa smania omicida, lui le regala delle scarpe col tacco di coccodrillo che quando Nicole le vede le viene un coccolone e vorrebbe comprarle anche lei.
Allora diventano amanti (non lo so, l’ho dedotto dal dialogo che si sente dal piano di sopra in cui lui dice lo rifacciamo? E lei no prima mangiamo dai). E la madre allora un po’ scossa, un po’ ferita, un po’ incuriosita chiama il cognato in camera sua. Il finale posso anche risparmiarvelo, non si sa mai siate amanti del genere (non chiedetemi quale).
A Mia Wasikowska va riconosciuto il merito di aver tentato di recitare una parte per la prima volta nella sua vita, anche se forse ispirarsi a Mercoledì Addams non è stata una buona idea.
VOTO: 3 politico
Titolo: Stoker
Regia: Park Chan-wook
Anno: 2013
Cast: M. Wasikowska, N. Kidman, M. Goode, J. Weaver