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Stonehenge australiana: astronomia degli aborigeni

Creato il 07 ottobre 2011 da Zonwu
Stonehenge australianaIl sito di Wurdi Youang, Australia, potrebbe essere il primo osservatorio astronomico della storia, precedente a Stonehenge e ad altri complessi di pietra legati al movimento della volta celeste.
La struttura, già definita la "Stonehenge aborigena" è stata scoperta oltre due secoli fa, ma solo ora gli archeologi hanno scoperto la sua reale funzione. Non si ha ancora una datazione certa del sito, ma la posizione delle pietre e la loro penetrazione nel terreno suggerirebbero che si possa trattare di una struttura costruita diverse migliaia di anni fa.
L'ovale è stato disegnato sul terreno da oltre 100 rocce di basalto disposte a uovo, la cui estremità punterebbe verso la posizione del sole durante l'alba del solstizio estivo e invernale, rispettivamente il giorno più lungo e il più corto dall'anno.
La probabilità che la disposizione delle pietre di Wurdi Youang sia del tutto casuale è ridottissima, come spiega Ray Norris, astrofisico dell'agenzia scientifica australiana e leader del gruppo di ricerca di Wurdi Youang.
Per escludere questa ipotesi, Norris e i suoi colleghi hanno misurato la posizione di ogni singola roccia in relazione al sole, dimostrando la connessione con solstizi ed equinozi. "E' una cosa davvero particolare, perchè molte persone non prendono mai in considerazione la scienza degli Aborigeni australiani".
La civiltà aborigena australiana, quindi, potrebbe essere stata molto più sofisticata di quanto si ritenesse in precedenza, se non altro in campo astronomico. "E' la prima volta che siamo in grado di dimostrare che, oltre ad essere interessati alla posizione del sole, gli Aborigeni facevano anche misurazioni astronomiche" spiega Norris.
Gli Aborigeni tramandano la loro conoscenza attraverso la tradizione orale, in particolare tramite l'utilizzo di canzoni. Molte di queste canzoni hanno come tema oggetti astronomici quali sole, luna e stelle, e il loro movimento nel cielo.
aborigeni emu cielo
Una delle storie che sembra molto simile tra tutte le comunità aborigene australiane parla del "Grande Emu" che siede in cielo. L'emu non è altro che una forma disegnata nel cielo da "macchie scure" della Via Lattea durante la stagione della riproduzione di questo uccello.
Una sorta di costellazione che durante l'autunno dell'emisfero meridionale si posiziona quasi perfettamente in corrispondenza di una roccia del Kuring-Gai Chase National Park, sulla quale è stato inciso un emu.
Il popolo Walpiri e quello Yolngu cantano anche della donna-sole (Walu) che insegue l'uomo-luna (Ngalindi), una canzone che spiega la dinamica delle eclissi solari e lunari in un tempo di qualche migliaio di anni precedente al XVI° secolo, quando il meccanismo celeste che regola le eclissi venne finalmente spiegato.
Questi sono solo esempi di come la conoscenza astronomica degli Aborigeni fosse più avanzata di quanto siamo portati ad immaginare. Gli Aborigeni avevano calendari complessi spesso basati sulle stelle visibili durante le differenti stagioni, sfruttavano gli astri per capire il momento giusto per cacciare, pescare, raccogliere erbe o spostarsi in un luogo più adatto.
"Questa scoperta ha un'enorme importanza per la comprensione delle straordinarie abilità di questa cultura" dice Janet Mooney, a capo dell' Indigenous Australian Studies. "Rende fieri non solo me in quanto aborigena, ma anche molti altri Aborigeni australiani".
Aboriginal Stonehenge: Stargazing in ancient Australia

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