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"Stoner" di John Williams (Fazi)

Creato il 03 maggio 2012 da Maila Tritto


«Il ritratto magistrale di 
un uomo autenticamente virtuoso.»The New Yorker

 
Titolo: Stoner
Autore: John Williams
Editore: Fazi
Collana: Le strade
Traduttore: Stefano Tummolini
Data di pubblicazione: 23 febbraio 2012
Prezzo: 17,50 Euro
Pagine: 390 pp.
ISBN: 978-8864112367
Sinossi: William Stoner ha una vita che sembra essere assai piatta e desolata. Non si allontana mai per più di centocinquanta chilometri da Booneville, il piccolo paese rurale in cui è nato, mantiene lo stesso lavoro per tutta la vita, per quasi quarantanni è infelicemente sposato alla stessa donna, ha sporadici contatti con l'amata figlia e per i suoi genitori è un estraneo, per sua ammissione ha soltanto due amici, uno dei quali morto in gioventù. Non sembra materia troppo promettente per un romanzo e tuttavia, in qualche modo, quasi miracoloso, John Williams fa della vita di William Stoner una storia appassionante, profonda e straziante. Come riesce l'autore in questo miracolo letterario? A oggi ho letto Stoner tre volte e non sono del tutto certo di averne colto il segreto, ma alcuni aspetti del libro mi sono apparsi chiari. E la verità è che si possono scrivere dei pessimi romanzi su delle vite emozionanti e che la vita più silenziosa, se esaminata con affetto, compassione e grande cura, può fruttare una straordinaria messe letteraria. È il caso che abbiamo davanti. (Dalla postfazione di Peter Cameron)
Recensione: Pubblicato nel 1965, il romanzo scritto dall’autore americano John Williams (Texas 1922 - 1994): Stoner, non ha avuto – fin da subito – successo. Nel 2003, però, la New York Review Books ha deciso di ristamparlo; ottenendo ben presto un consenso da parte del pubblico di lettori e della critica letteraria. Dopo il periodo della seconda guerra mondiale, affiorano – in America – nuove tendenze letterarie che prediligono un’analisi accurata della realtà – e il concetto che da essa ne deriva, soprattutto nell’accezione sociologica del termine –, nonché gli ideali più elevati che, sicuramente, inneggiano al benessere e a quello che è definito come ‘American Dream’ (il ‘Sogno Americano’: di benessere, appunto, nonché di speranza e un miglior tenore di vita ).Continua ad avere successo il romanzo psicologico – nato tra l'Ottocento e il Novecento –, scelto da molti autori per compiere mediante la letteraturaun’analisi, più o meno approfondita, degli stati d’animo dell’uomo: viene privilegiato il mondo interiore dei personaggi, che sempre più spesso sono eroi della quotidianità; con le loro emozioni e riflessioni circa la propria esistenza. È questo il periodo che influenza, in modo particolare, la prosa di John Williams; sebbene il periodo di pubblicazione – del romanzo analizzato – appartenga alla nuova ‘cultura underground’. Essa è determinata, almeno a livello sociale, dall’atmosfera di fiducia e di speranza che, purtroppo, nasconde problemi sociali quali: le sommosse nei ghetti urbani e i  vari movimenti studenteschi. Date queste premesse, Stoner è un concreto esempio di romanzo psicologico, dalle tendenze sveviane. Infatti il protagonista è William Stoner: un americano – figlio di contadini – la cui vita è raccontata in un arco di tempo che va dal 1891 (anno di nascita); passando per tutto il periodo compreso tra le due guerre mondiali, fino al 1956 (anno di morte). È, perciò, un periodo molto vasto, in cui il lettore assiste – gradualmente – ai vari eventi e cambiamenti sociali e culturali, che tuttavia non sono vissuti in modo diretto dal protagonista. Questo, almeno, da un punto di vista storico. Perciò è possibile dire che la struttura narrativa del romanzo sia consequenziale. Nella critica letteraria, si trovano pareri espressi da personalità di spicco come, ad esempio, Tom Hanks. Ebbene, mi interessa riprendere il suo punto di vista: «questo è semplicemente un romanzo che parla di un ragazzo che va all’università e diventa un professore. Eppure è una delle cose più affascinanti che vi capiterà mai di leggere.» Da queste parole emergono i tratti distintivi del romanzo di John Williams. Ciò che, immediatamente, colpisce è la storia del protagonista: tanto semplice quanto affascinante. William Stoner è un uomo comune, immerso nella quotidianità (di cui apprendiamo “gioie” e “dolori”), che svolge regolarmente il suo lavoro di docente universitario (di letteratura) presso l’Università del Missouri. Di primo acchito, la sua vita sembra tranquilla e regolare. Ma, come a volte capita, la tranquillità nasconde anche angosce e difficoltà. Per William Stoner sono quelle che derivano, soprattutto, dal matrimonio e dalle vicissitudini professionali. In tal senso, il protagonista ha tutte le caratteristiche di un ‘eroe quotidiano’. Il tutto è avvalorato da una resa psicologica e dalle descrizioni dettagliate e approfondite. L’effetto che ne deriva è una totale immedesimazione nel personaggio stesso, di cui il lettore vive le sue emozioni. John Williams analizza – in modo, per me, magistrale – i momenti predominanti del romanzo che, proprio come afferma anche Peter Cameron nella postfazione, “restano incisi nella memoria”. La storia è affascinante proprio la sua semplicità e la scelta – da parte dell’autore – di ritrarre i tratti fedeli di un uomo che potrebbe essere reale. Tant’è che ci si chiede se non sia davvero lui stesso, considerando le premesse al libro e alcuni accenni biografici. Stoner è un uomo come tanti, dotato di una spiccata intelligenza e amore per la cultura. Sono rimasta colpita – e non poco – anche dai dialoghi in cui si assiste a vere e proprie lezioni universitarie. Il lettore potrà trovare persino analisi approfondite degli argomenti di competenza del “professor Stoner”. Questa è un’altra delle caratteristiche che, certamente, rende il romanzo interessante e fa capire quanto l’autore sia stato in grado di realizzare un’opera a tutto tondo. Infatti, Stoner analizza tutti gli aspetti della realtà: dal senso del lavoro e della famiglia, all’amore e alla passione. All’inizio ho parlato di come, nel romanzo, il lettore assiste ai cambiamenti sociali e culturali. Ebbene ciò si verifica unicamente per l’ambientazione e il contesto storico ma non per il protagonista, i cui unici cambiamenti sono legati all’aspetto fisico. Stoner non cambierà mai la sua personalità, che resterà sempre integra. Il più delle volte sarà mite e accetterà – con passività – anche le decisioni altrui. Di qui ritroviamo le influenze dettate dalla poetica di Italo Svevo, che per i suoi romanzi ha – il più delle volte – focalizzato l’attenzione sugli ‘inetti sociali’ (Alfonso Nitti di Una vita e Emilio Brentani di Senilità, ne sono un esempio). Il modo di fare, per così dire, “passivo” di Stoner, genererà – nel lettore – quasi un senso di rabbia e di frustrazione; sicuramente quello che, invece, dovrebbe provare il personaggio stesso. Stoner è incapace di reagire alle pressioni che provengono dalla sua famiglia e dall’ambiente accademico. Non si tratta, perciò, di un romanzo di formazione poiché non ritroviamo nessuna evoluzione psicologica del protagonista. Tuttavia il merito, da attribuire all’autore, è dovuto anche allo stile: lineare, semplice, a tratti evocativo. Sebbene William Stoner «era arrivato a un’età in cui, con intensità crescente, gli si presentava sempre la stessa domanda, di una semplicità così disarmante che non aveva gli strumenti per affrontarla. Si trovava a chiedersi se la sua vita fosse degna di essere vissuta. Se mai lo fosse stata.» A dispetto di questa incapacità a vivere secondo i propri desideri e volontà, William Stoner è comunque un personaggio che resta nel cuore del lettore, proprio per la sua semplicità e onestà.

A cura di Maila Tritto

L'AUTORE: John Edward Williams (1922-1994), nato in Texas da una famiglia di contadini, partecipò alla seconda guerra mondiale in India e Birmania. Al suo rientro si trasferì a Denver, in Colorado, dove rimase tutta la vita insegnando all’Università. Oltre a Stoner è autore di tre romanzi: Nothing but the night(1948), Butcher’s Crossing (1960, di prossima pubblicazione da Fazi Editore) e Augustus (Castelvecchi, 2010), vincitore del National Book Award.


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