Magazine Cultura

STOP allo 048: il Ripristino non è ancora Terminato

Creato il 26 novembre 2012 da Dietrolequinte @DlqMagazine
STOP allo 048: il Ripristino non è ancora Terminato

Ctrl, alt, canc. Task manager. Il programma non risponde. Termina attività. Il programma non risponde. Termina adesso. Attesa. Ancora attesa. Stacco la spina. Esco da matrix, preferisco la realtà. Non c’è molta differenza. La crisi, le banche, il lavoro (sì, magari!), la famiglia che non c’è, l’isola sempre presente. E poi ancora i cortei, il governo tecnico, Roma ladrona, il cabaret padano. Riattacco la spina, forse è meglio matrix. Si va su e giù, destra e sinistra, centro, il vitalizio, l’otto per mille alla chiesa, due Padrenostro e un goccio di grappa, per aiutare la digestione. Contraddizioni gratuite, vendute care. Ad un anno di distanza, gettando uno sguardo un po’ così, disinteressato, si possono cogliere i frutti di questi mesi angusti e frenetici; non hanno un buon sapore. Sanno di lacrime e spread. Nell’isola, siamo soliti essere nostalgici, si cede al ricordo, alla disavventura passata. Una risata muta ci pervade restituendoci, ancora per poco, quel tempo. L’era dell’abbondanza non è ancora terminata; i consumi sono pressoché invariati, le risorse ci salutano da lontano, lasciandoci in compagnia dei rifiuti, degli scarti, degli avanzi. Ad un anno di distanza, “STOP allo 048 degli oggetti” si impone come evento-frattura nel panorama artistico. La mostra, che nel 2011 riscosse numerosi consensi dalla critica e dal pubblico, giunta alla seconda edizione ospita le opere di artisti nazionali ed internazionali, che si sono cimentati in questo grande progetto, questo grande tentativo di ripristino; un ripristino, sociale. Il fil rouge non si è spezzato. Resiste, su di esso poggia compatto l’ideale della società del buon senso, dove l’arte, pura ed indipendente, denuncia le masse. Se però è vero che siamo ancora dinanzi ad una resistenza, vuol dire che il cono è sempre rovesciato, e con la sua punta scava sempre più in profondità generando scompensi decisamente evitabili.

STOP allo 048: il Ripristino non è ancora Terminato

Gli emarginati sono sempre nelle periferie sociali. Le risorse son salpate, e la nave è diretta verso un iceberg, anch’esso prodotto dell’uomo. E allora si rende necessario un intervento immediato, una svolta nel pensiero sociale, nell’economia, nella politica. L’arte, come la verità, sta sempre nel mezzo. Si smuove così la coscienza, l’unità individuale, rielabora concetti obsoleti e li converte in avanguardia, ci si trova pertanto al cospetto di prodigi inauditi, tentativi audaci che sanno di rinascita. Lo 048 sembra possedere sin dalla sua prima un’autonomia concettuale assai forte, e, come tutte le idee concepite grandi, pretende tempo e passione. Tra le tante opere presenti (più di cento), ho potuto apprezzare i molteplici volti del contemporaneo e la multilateralità delle diverse manifestazioni artistiche: presenti dipinti, sculture, fotografie, installazioni e performance varie. Se dodici mesi fa ho scelto di discutere delle tematiche trattate, per meglio introdurvi nei canali argomentativi della mostra, stavolta per converso, ma non per capriccio, ho preferito soffermarmi su tre opere, che ritengo significative ed utili nella chiusura di questo cerchio. Il percorso artistico è stato allestito nel padiglione C3, ancora presso il centro fieristico “Le Ciminiere”, a Catania, già sede dell’evento l’anno scorso. Inizio così il mio solito pellegrinaggio. Dopo alcuni giri, il vitreo inizia ad impressionarsi, la mente procede pari passo suggerendomi tre meravigliose opere, ognuna delle quali racconta una versione, una faccia di questa manifestazione.

STOP allo 048: il Ripristino non è ancora Terminato

Antonio Corselli ed i suoi “Cyberbugs” stupiscono per la ricercata precisione del dettaglio; ci si trova di fronte ad insetti in scala 10:1 (probabilmente) ricavati da rifiuti di componenti elettronici e non, perle a metà tra arte ed artigianato. Il risultato estetico è straordinario. Nella Ciofalo con i “Fiori di scarto” si ritaglia uno spazio di luminosità e colore in mezzo a tanto grigio. Non è un’operazione certamente complessa, ma queste sculture floreali, ricavate da materie plastiche policrome, profumano di un’innocenza ancora vivida, capace di stupire per la propria immediatezza. L’artista gioca con la semantica ed i colori suscitando nel fruitore sentimenti di natura dialettica, mettendo l’una di fronte all’altro, materia e significato. Last but not least, Daniele Alonge con “Portagioie”. Si è dinanzi ad un tentativo audace e accattivante. L’artista nella sua installazione pone un cassonetto dell’immondizia con dentro dei vasetti con piante e fiori. Provocatoria, eretica ed elegante, quest’opera, a mio parere, avvolge intorno a se tutto il fil rouge della manifestazione. Un’esperienza ai limiti del marketing, assolutamente geniale. Concludendo, come ci si aspettava, anche quest’anno la dottoressa Daniela Aquilia ed il suo staff non hanno deluso le aspettative, garantendo ai visitatori un’esperienza artistica colta ed affascinante, non già sfruttando le comode basi poste dall’estetica e dalla storia, bensì inoltrandosi nella foresta nera dell’impegno sociale, per divulgare e portare alla luce aspetti umani sempre più complessi, sempre più taciuti. Il ripristino non è ancora terminato.

STOP allo 048: il Ripristino non è ancora Terminato


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :