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Storia della Silhouette

Creato il 21 marzo 2012 da Lalenene @Irene_Marziali

La silhouette in ambito artistico è la riproduzione grafica di una figura che ne traccia solo i contorni; questa figura può essere un oggetto, un animale, una persona...qualsiasi cosa. Questa accezione della parola "silhouette" nacque nel XVIII alla corte francese di Re Luigi XV. Sembra infatti che il Ministro delle Finanze Etienne de Silhouette, conosciuto per la sua parsimonia, un giorno espresse il proprio desiderio di  farsi fare un ritratto. La Marchesa de Pompadour, presente al momento della dichiarazione del ministro gli rispose consigliandogli sarcasticamente di farsi fare un ritratto che riproducesse solo le linee dei contorni, per risparmiare. "Egli era anche celebre per la sua avarizia e per i tagli effettuati alle spese del Re. Il suo nome passò dunque anche per questa ragione ad indicare colui che spende poco, mangia poco, fino a indicare metaforicamente una corporatura fisica sottile, longilinea (come quella di chi mangia poco), da cui, ancora metaforicamente, si è derivato il significato corrente nelle arti " (Wikipedia) 

Storia della Silhouette: l'arte delle ombre.

E' quindi dalla seconda metà del Settecento che in Francia si sviluppa questo nuovo tipo di ritratto, anche grazie  agli studi fisiognomici pubblicati dallo studioso e filosofo svizzero Johann Kaspar Lavater, che nel suo volume "Frammenti fisiognomici" raccolse e rese nota al pubblico la propria collezione di ritratti, in gran parte costituita da silhouettes.  Le sue idee in merito furono accolte con particolare entusiasmo in Francia, tanto che proprio lì venne realizzata la "macchina" che permetteva di creare le silhouette. Essa era costituita da un telo bianco posto sopra una specie di cavalletto da pittore attaccato ad una sedia, dove si sistemava l'oggetto o il soggetto da ritrarre. Ancora dietro alla figura della quale dovevamo fare la silhouette era posta una candela, o una finestra. Il pittore si trovava invece dall'altra parte del telo, e da quella posizione ridisegnava sul foglio ciò che vedeva proiettato sul telo.  Pian piano quest'usanza si estese anche agli altri paesi europei, ed in particolare in Inghilterra nel periodo napoleonico, quando la cultura francese si impose prepotentemente nella moda oltremanica (basta pensare allo Stile Impero dell'abbigliamento e dell'arredamento). Le silhouette sono divenute quindi tipiche del mondo anglosassone. Nel corso del tempo si trasformarono in una variante povera del ritratto: chi non poteva permettersi un dipinto si faceva fare una silhouette, a volte ritagliata a volte semplicemente disegnata con inchiostro nero e poi illuminata da qualche pennellata più chiara. In alcuni casi c’è solo un profilo, in altri anche un interno appena accennato o qualche elemento di contorno. Le più vecchie, della fine del ’700, hanno costi stratosferici e sono veri oggetti da collezione. Ancora negli anni ’50 in America c’era la tradizione di far realizzare la silhouette dei bambini di casa. 

Storia della Silhouette: l'arte delle ombre.

Silhouette di Mrs Austen

Storia della Silhouette: l'arte delle ombre.

Silhouette di Jane Austen (come sappiamo bene!)  ritrovata in un'edizione di Mansfield Park accompagnata dalla scritta "Amaible Jane" forse realizzata da una ritrattista di Bath, Mrs Collins, intorno al 1800

Storia della Silhouette: l'arte delle ombre.

Una seconda silhouette di Jane Austen, questa volta auto ritratta, datata 1815

Storia della Silhouette: l'arte delle ombre.

Alcune delle silhouettes raccolte da Lavater ritraenti personaggi del tempo

Storia della Silhouette: l'arte delle ombre.

Silhouette di Mary Lloyd, seconda moglie del fratello primogenito di Jane, James.

Storia della Silhouette: l'arte delle ombre.

Storia della Silhouette: l'arte delle ombre.

Piatti con riproduzioni di silhouettes realizzate da Hans C. Andersen, il celebre scrittore danese.

Devo confessarvi, a questo punto, che mi piacerebbe tantissimo farmi fare una silhouette, anche se con il mio naso non propriamente alla francese non so quanto potrebbe convenirmi! :)
Con affetto,  Irene


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