Storia di un acquisto andato male

Scopro con sommo gaudio che il sito online libreriarizzoli.corriere.it offre una guduriosa promozione: prendi 2 paghi 1. Ovvero acquisti due libri, il meno caro non lo paghi (ne acquisti 4 e non paghi i 2 meno cari e così via). Visto anche il recente merdosissimo decreto legge sul prezzo dei libri decido di approfittarne. C’è scritto che la promozione scade il 23 luglio e io, ingenuamente, do per scontato che scada il 23 luglio alle 23.59 (sugli altri siti è sempre così). In mattinata riempio il carrello, valuto costi e benefici, mi decido ma, oddio, sono già le 11.45, devo preparare il pranzo, vabbè poco male, dopo pranzo ricontrollo e ultimo l’ordine.

Pranzo con Anacleto, chiacchieriamo amabilmente senza litigare, gli dico della promozione tutta garrula e felice, lui conviene con me che è una bella offerta, lavo i piatti e ritorno al pc per approfittare di questa grandiosa offerta.

Ricontrollo il carrello e… no c’è qualcosa che non va. Io ho preso quattro libri, ne dovrei avere due gratis, come mai invece li devo pagare tutti e quattro? Come mai sono tutti e quattro a prezzo pieno tranne uno scontato del 25%? No questa non è l’offerta che io voglio.

Scopro poi su aNobii che l’offerta scadeva alle ore 12 del 23 luglio 2011. Lo sapevano quelli già registrati al sito in quanto era arrivata l’email con la comunicazione della promozione, a quanto pare c’era in calce una microriga con una microscritta: la promozione è valida sino alle ore 12 del 23 luglio 2011. Io non ero iscritta, sarebbe stato il mio primo acquisto, quindi nisba, nada, niente.

Beh sarebbe stato un bell’affare, avrei fatto un ottimo acquisto, avrebbero avuto una nuova cliente, quanti condizionali passati per un acquisto che, evidentemente, non ha avuto luogo. Alle 11.59 avrei speso 32,83€, allo stato attuale spenderei 63,83, 30€ di più.

Cioè io ci provo ad allontanarmi da amazon ma, evidentemente (di nuovo), è impossibile.

ps. sul decreto sul prezzo dei libri scriverò qualcosa prossimamente, ma non c’è molto da scrivere, è una merdata, punto e basta.