Magazine Attualità

Storia di un uomo come tanti

Creato il 22 settembre 2011 da Scioui

Storia di un uomo come tantiPensavo a te, pensavo a noi due, a quel che potremmo essere e ad un sogno che può realizzarsi. Pensavo a te e a quanto sia difficile realizzare quest’eterna unione. Più ci ragiono, più non trovo l’inizio, la partenza, ma continuo a pensarci. La cosa a cui penso per prima è il matrimonio. Provo a immaginarmelo, a crearlo nella mia testa. Lo vedo pieno di colori e festini, fiori ed invitati come decorazione, un bel vestito bianco per te, fatto magari da qualche bravo stilista e io con il mio completo gessato che tanto amo. Poi mi sorge un dubbio. Ma se io credo solamente in Dio e non in una religione,come posso immaginare una chiesa, un altare, dei gran bei vestiti; non ha senso. In questo periodo in cui i dubbi verso la religione sono enormi, comincio a pensare che molte delle persone che si sposano lo facciano solamente per la cerimonia, per la tradizione del matrimonio e non per Dio o per qualche tipo di religione che ci unisce a Lui. È alquanto ipocrita questa realtà nostra. Però non voglio pensarci, in fondo io ci credo in Dio, posso anche fare come fanno tutti. Dopo il pensiero del matrimonio ovviamente cerco di capire come realizzarlo visti i suoi costi, che non ti vado ad elencare. Ma già qui la situazione è complicata, io mi sono laureato da poco e il lavora ancora non prende piede e chissà se mai partirà bene. Qualcosa da parte? Certo è possibile, ma i miei genitori sono stati sempre dei semplici lavoratori e perlopiù mio padre è quello che ha sempre lavorato, i tuoi poi sono nella stessa condizione. Di spese ce ne sono sempre tante, è difficile tirare la cinta sempre e comunque e quindi non è che abbiano molto da offrirmi per il mio matrimonio, comunque in seguito vedremo, sicuramente sarà un problema che si potrà risolvere, ne sono sicuro. Ah, e poi, come non pensare alla casa, la nostra casa amore mio. Bella, non troppo grande, gli affitti costano caro e comprarla è una follia per noi, tu lo capisci, però è bella, è abbastanza vivibile, certo se faremo un figlio dovremmo trovare qualcosa di più grande, ma per noi va bene, si, si, fidati amore. E poi, sono sicuro che il mio lavoro andrà meglio e sicuramente la mia laurea mi aiuterà a farci vivere meglio, ce la si può fare. Guardando oltre vedo anche il nostro bambino, certo magari non andrà nelle migliori scuole, però lo impareremo a studiare noi, in fondo anche te hai fatto l’università, si non l’hai finita per via dei suoi alti costi e dei tanti scioperi, però sei bravissima anche te amore. Vedo tante cose nel nostro futuro, tante belle cose che possono realizzarsi e sarebbe bello se fossero tutte reali. Ma io e te non ce la facciamo, il lavoro è finito anch’esso come tutti gli altri precedenti, nella religione non credo più come prima e anche i suoi costi sono proibitivi e non abbiamo i soldi per questo nostro evento. Anche il bambino, è inutile farne uno, non potremmo mantenerlo, già noi abbiamo grandi difficoltà. A questo punto non ci resta che sperare, magari cambierà qualcosa, anche se è difficile pensarci, la moneta è diventata l’argomento principale su ogni fronte, ci vogliono consumatori eterni, ma come si fa a consumare se non si hanno i soldi? È uno strano modo di ragionare il loro. Amore, sai che c’è, lasciamo da parte i nostri sogni, in fondo sappiamo che ne ora e forse mai potremmo realizzarli. Stiamo qui, aspettando che il vento cambi e che queste nuvole oscure che ci governano cambino in un cielo cristallino che tanto cerchiamo da secoli e secoli.
Christian Iavarone


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Dossier Paperblog

Magazine