Mi ha sempre affascinato come l’occhio penetra ed è penetrato. Un organo diaframmatico, ma senza verginità. Un buco non un orifizio. Un vero autentico buco nero che affaccia la realtà nel cervello o il cervello nella realtà. La mente si forma là in mezzo a quel buco, lievitando come la ciambella lacaniana. E corre lontanissimo, più lontano di ogni altro senso. Vediamo la luna, il sole, le stelle morte da millenni. Persino il futuro si “vede” non si sente o si tocca. L’uomo animale visionario che non sopporta di essere visto e ha il tabù della visione. Da tenere in conto:
1) Tiresia, Edipo, Omero
2) I verba videndi di Dante
3) Il Cristo bendato di Beato Angelico
4) La freccia nell’occhio di Mantegna
5) Omero, ma nei Sepolcri
6) La siepe dell’Infinito di Leopardi