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Strage Breivik di Oslo. Le opinioni di Vittorio Feltri e Mario Borghezio, due campioni di stupidaggini sesquipedali

Creato il 28 luglio 2011 da Lupoantonio

Strage Breivik di Oslo. Le opinioni di Vittorio Feltri e Mario Borghezio, due campioni di stupidaggini sesquipedaliLa strage di Oslo è stato un evento che ha segnato profondamente la coscienza dell’opinione pubblica, costringendola ad interrogarsi a fondo sulla natura umana. I mezzi di comunicazione, dai giornali alla televisione, hanno ospitato un gran numero di opinionisti, figure che spesso compaiono nei media in corrispondenza di eventi catastrofici. È come se rispondessero a un bisogno di chiarificazione espresso della società civile di fronte a fatti che vanno al di là della loro comprensione.
Ma è inevitabile che, proprio perché sono in tanti, tra di loro ve ne sia qualcuno che dice stupidaggini sesquipedali. La cosa che stupisce è che due di

questi hanno fatto la loro sortita nello stesso giorno. Prima Vittorio Feltri, in prima pagina su “il Giornale”, regala un editoriale da voltastomaco; poi in serata arriva nientemeno che Mario Borghezio, europarlamentare della Lega Nord, che ai microfoni di Radio 24 suscita lo sdegno degli ascoltatori.

Ma veniamo alle affermazioni di questi due campioni: Feltri scrive che non si capacita di come, davanti alla minaccia, i giovani massacrati dal pazzo con un fucile d’assalto non abbiano fatto gruppo come gli animali, per lanciarsi in massa sull’aggressore. Il motivo, per il grande sociologo Feltri, starebbe nell’individualismo della società contemporanea. Quindi, secondo lui, è colpa di questi giovani egoisti, socialisti solo a parole, se l’amico Anders Behring Breivik ha potuto fare quello che ha fatto. A Feltri sfugge quel piccolo dettaglio che si chiama “istinto di conservazione”, che anche gli animali hanno, e non c’entra un accidente l’individualismo. Senza contare che, se il terrorista fosse stato di sinistra, il suo editoriale avrebbe avuto tutt’altro tono: basta vedere come “il Giornale”, allo scoppio del caso, tuonava contro l’islamismo senza sapere niente. Ma uno “scusate, ci siamo sbagliati, si trattava di un neonazista più che ariano” non l’abbiamo sentito.
Borghezio fa di peggio: sostiene che il killer Breivik è il prodotto delle tanto decantate società aperte del nord Europa. “Il multiculturalismo e il buonismo di queste società generano mostri” sostiene. Poi un’altra perla: “Al netto della violenza, condivido molta parte delle sue teorie.”

Che dire a due campioni di tal fatta? Meglio sospendere il giudizio, e lasciarlo a chi vorrà commentare.

Written by Frenchi


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