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Street food – Arezzo 2013

Da Melissa

Street food – Arezzo 2013

Buongiorno a tutti!! Alò!

Dopo una lunga assenza e un po’ di ritardo vi vorrei parlare della mia ultima esperienza culinaria in ambito STREET FOOD!

Con mia somma gioia e sorpresa ho scoperto che Arezzo tutti gli anni organizza un evento a tema… pertanto come esimersi dal parteciparvi?

Ordunque ci dirigiamo al luogo dell’evento: “Il Prato” (altro dirvi non so ma credo che per gli aretini sia un’informazione sufficiente..). Preparatevi perchè (come per tutta Arezzo) dovrete farvi un pò di salita.

Arrivati in loco ci troviamo davanti interessanti cartelli (a dire il vero un pò fuorvianti..mi hanno illuso che ci fosse il burlengo!) sui cibi di strada di tutta Italia.
Noi siamo andati il sabato sera e personalmente mi risulta non pervenuto il lampredotto (mal di poco, lo mangio qui!).
Per il resto erano presenti:

-FRITTI delle Marche (Olive all’ascolana, con tartufo e senza..crema fritta..etc..)
-ARROSTICINI abruzzesi (per i più schizzinosi: si tratta di pecora! BEEE!)

-PANIGACCI della lunigiana (una splendida rivelazione, strabuoni!)
-PIADINA E CRESCIONE emiliani (non necessitano di presentazione)
-PANE CA’MEUSA, PANE E PANELLE, ARANCINI, CANNOLI E CASSATE e chi più ne ha più ne metta dalla splendida Sicilia!
-WAFFEL, PESCE FRITTO e non so cos’altro in un banchino non meglio identificato
-HAMBURGER DI CHIANINA
-CIACCIA FRITTA, PIZZA FRITTA e quant’altro fritto (Arezzo)
-DOLCE DELLA TRANSILVANIA (coda estenuante e niente di fatto)
-BOMBETTE di Alberobello (from Puglia with love)

-Gnocchi al tartufo et al. niente street food ma food da tavola in versione street.

Veniamo alla nostra culinaria esperienza:

Partiamo dagli arrosticini..la cui vera natura pecorina l’ho scoperta solo all’ultimo..assolutamente squisiti! Delicati e soddisfacenti..ma non sufficienti..

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Pertanto continuiamo con
PANIGACCI! Sublimi!! Con la loro mortadella uguale a un salame oppure con la nutella..sono mille volte meglio della piadina (più grassa) – personalissima opinione – fatti solo con farina acqua e sale vengono da Podenzana (dove andrò molto presto per gustarli di nuovo..!)

panigacci

(potete notare i testi di terracotta in primo piano e la pila che si crea per la cottura in secondo piano)

Crema fritta..per me del tutto nuova..buona ma molto dolce..mentre per le olive non ho niente da dire BUONISSIME!
Cassata e cannolo (pane ca’meusa e panelle erano purtroppo già finiti!!!) buoni!
Ciaccia fritta salata.. altra rivelazione, nonostante un anno e più di relazione con un aretino (casentinese a dire il vero) non l’avevo mai mangiata..e invece..è meravigliosa! Leggera, croccante e gustosa..divori 25cm di cibo senza accorgertene!!

Storia degli ARROSTICINI o meglio rustell’ arrustell’ 

Tipici della zona pedemontana sul versante orientale del monte Voltigno (Villa Celiera) della catena del Gran Sasso, con piccole caratterizzazioni locali, vengono prodotti praticamente ovunque sul territorio abruzzese (sia a livello artigianale -tagliati a mano con coltello in modo regolare alternando carne magra e carne grassa- che industriale -produzione in serie-).
Oltre che in Abruzzo questo piatto si è grandemente diffuso a Roma dove grazie all’immigrazione abruzzese è entrato a far parte in tutto e per tutto della cucina locale.
La preparazione consiste nel tagliare la carne in tocchetti di dimensioni molto ridotte ed infilarla in spiedini (in alcune zone detti «li cippe»). Gli arrosticini sono poi cotti alla brace, normalmente utilizzando un braciere dalla caratteristica forma allungata definito, in base al dialetto della zona, «lu fucon», «fornacella», «furnacella», «rustillire» o anche «arrostellaro» (o anche più raramente «la canala»).
Sono esclusivamente di carne OVINA! Oggi prevalentemente di castrato.
Gli arrosticini sono solitamente accompagnati da fette di pane casereccio cosparse di olio e.v. di oliva («pane ‘onde»), gli si abbina tradizionalmente un mix di vino rosso locale diluito con gassosa (tre quarti di litro di vino ed uno di gassosa).
Si gustano sfilando uno ad uno i pezzetti di carne, tenendoli stretti tra i denti e tirando verso l’esterno il ceppo. (come si dice a Firenze: vi conciate! – cioè vi sporcate..avrete la faccia un pò unta ma vale la pena).

Per cucinarli: http://ricette.giallozafferano.it/Arrosticini.html
Per gustarli a Firenze: http://www.trattoriadagiorgio.it/
[fonti di ispirazione : wikipedia.it e un sito che dovete assolutamente visitare
http://www.arrosticinionline.com/index.html ]

Storia dei PANIGACCI:

Il panigaccio è un pane rotondo non lievitato, cotto in uno speciale piatto di terracotta e mica, chiamato testo , arroventato a fuoco vivo in un falò o in un forno a legna. Una pastella di farina, acqua e sale si frappone tra un testo e l’altro, sino a formare una pila(potete vedere la foto dell’evento). La consistenza finale è morbida o croccante a seconda del tempo di cottura.
Si può gustare con gli affettati (consiglio vivamente la mortadella originale che è davvero buonissima), formaggi molli come lo stracchino e e il gorgonzola, o con vari sughi, da quello di funghi al pesto (quest’ultima soluzione con sughi non l’ho provata..personalmente lo trovo più adatto ad un consumo in stile piadina).
Qui ulteriori indicazioni per la consumazione con sughi – consumazione tipica ligure:
farli bollire una volta raffreddati, servirli e versare il sugo, creando un primo piatto originale.
I panigacci hanno origini molto antiche, sono diffusi nella Lunigiana e sono ufficialmente nati a Podenzana, dove è stato costituito un consorzio tra i ristoratori, per mantenere inalterato il sapore antico di questo semplice prodotto!!!
In Liguria i panigacci si chiamano testaieu e si servono durante le feste di paese autunnali, nell’entroterra del levante, con un sostanzioso strato di pesto alla genovese, con parmigiano grattugiato o dolci al miele e naturalmente un vino nuovo nostralino.
I panigacci cuociono in pochi minuti a temperature altissime, mantenendo una perfetta digeribilità (confermo, sono molto più leggeri e meno pesanti della comune piadina!!).

Per cucinarli: http://www.prodottitipicitoscani.it/ricette-cucina-toscana/ricette-particolari/panigacci-fatti-in-casa-ricetta
Per gustarli a Firenze: http://www.ladivinaenoteca.it/ (luogo che dovrò provare perchè sembra molto carino!)
[fonti di ispirazione: wikipedia.it , http://www.terredilunigiana.com/prodotti/panigacci.php ]

Non perdetevi l’edizione del 2014..magari stavolta vi avviso prima!!!!
Mel



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