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Stress test per le centrali europee

Creato il 23 marzo 2011 da Umotta76
In seguito all'incidente nella centrale giapponese di Fukushima Daiichi, l'Unione Europea ha deciso di procedere a nuovi controlli di sicurezza sulle proprie centrali: nei 143 reattori in attività nell'Unione Europea saranno condotti "stress test", cioè verifiche per valutare la resistenza degli impianti in condizioni estreme. Gli stress test sono stati al centro del consiglio straordinario dei ministri dell'energia dei 27 Paesi membri, il 21 marzo a Bruxelles.
La proposta dei test è venuta dal commissario europeo all'energia Günther Oettinger e ha ricevuto l'apprezzamento di tutti i Paesi: «Per il momento tutti i Paesi hanno detto che parteciperanno, perché è interesse di tutti», ha dichiarato Oettinger.
Non è stato però raggiunto un accordo sull'obbligatorietà dei test, che saranno dunque facoltativi. Oettinger si è detto però ottimista sulla possibilità che tutti gli Stati membri intraprendano i test nella seconda metà del 2011.
I criteri in base a cui eseguire i test non sono stati ancora stabiliti, a causa delle profonde differenze tra i singoli Paesi sia dal punto di vista delle politiche nucleari, sia per quanto riguarda le tipologie degli impianti.
«Tutti mirano a standard comuni di sicurezza per minimizzare i rischi. Nelle prossime settimane, i Paesi membri e la Commissione elaboreranno un elenco dei criteri generali per la sicurezza con cui andremo nelle 143 centrali nucleari dei Paesi dell'Unione Europea per le verifiche», ha affermato Oettinger, esprimendo l'auspicio che i controlli siano effettuati anche nelle centrali dei Paesi confinanti con l'Unione Europea, come la Svizzera e l'Ucraina.
Gli aspetti relativi alla sicurezza dovranno comunque comprendere la progettazione dei diversi modelli di reattori, la loro durata di vita, i sistemi di emergenza, la resistenza a terremoti, inondazioni, attacchi terroristici e addirittura impatti di aerei.
Al termine dell'incontro il presidente del Consiglio energia, il ministro ungherese Tamás Fellegi, ha ricordato l'importanza cruciale dell'informazione al pubblico e della trasparenza: «La comunicazione è parte integrante della politica energetica. Tutto quanto facciamo in questo campo deve essere trasparente, i cittadini devono essere informati sulla situazione reale, perché mantenere la fiducia è importante non solo a livello di singoli Paesi ma a livello europeo: i rischi potenziali non si fermano ai confini».
Nuclear News

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