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Stromboli, ovvero la irrazionale e vulcanica relazione tra Ingrid Bergman e Roberto Rossellini

Creato il 01 settembre 2010 da Alexdiro
Il post vuole essere una recensione del film del 1949 Stromboli, terra di Dio, ma è anche una bella pagina di storia del cinema.
Stromboli terra di Dio di Roberto Rossellini.
Bisogna prima fare una bel discorso sulla genesi dell'opera e su come la Bergman sia arrivata a ciò. Bisogna? In un certo senso si, ma lo farò perchè voglio io.
1948. Ingrid Bergman ha vinto da poco un oscar, è appena stata santa Giovanna D'arco e Suor Benedetta, da ormai 10 anni circa, dal suo arrivo in america dalla lontana Svezia, Ingrid è simbolo di purezza, candore, addirittura verginale, e perfezione. Una santa, un modello, un eroina. Visita le truppe in Alaska, vince premi su premi per il suo impegno per la comunità. Le ragazze la amano, i ragazzi la sognano, le madri la adorano, i padri la vorrebbero come figlia. Una madre esemplare, della piccola Pia, e una moglie affettuosa di Petter. Tutto perfetto.
Ma Ingrid non era così pura. Chi lo sarebbe stato? Poi per questi puritani degli americani anni 40-50. Ingrid era rinchiusa in un matrimonio senza più amore. Petter la usava, la gestiva, le rubava i soldi di mano e li gestiva lui per lei (non poteva neanche comprarsi un vestito). Un marito padrone. Una coppia perfetta. Entrambi dediti ai propri lavori, non riuscivano più a stare in una stanza assieme. Non c'era più davvero amore. Ma Ingrid fruttava troppo perchè Petter le concedesse il divorzio, da lei più volte richiesto e per la piccola Pia era meglio stare insieme e sperare un giorno di risolvere le cose.
Intanto Ingrid aveva flirt veri o presunti con tanti colleghi. Spencer Tracy (ma lui non la cagava neanche), Gary Cooper (nessuno sa fin dove si sono spinti, ma niente di che davvero), Hitchcock (ma qui è lei non lo cagava), Victor Fleming (prima respinta ma poi focosi amanti) e Frank Capa (una relazione clandestina durata più di un anno). Piccola pausa. Questi amanti, poi veri veri, solo tre, nell'arco di ben 11 anni e tutti frutto di un matrimonio orribile per una donna alla ricerca di un vero amore, di affetto, di una guida e non di un padrone. Non pensiamola come una sgualdrina per favore.
Capa appunto, il penultimo amante, prima di Fleming, le consigliò di andare a vedere Roma città aperta di Rossellini in centro a NY. Rimase estasiata. Amava Rossellini ancora prima di averlo mai visto. Quel film era così diverso, così vero. Niente artifici, niente trucchi, persone e storie semplici. Poi si innamorò anche di Paisà lavoro successivo. Voleva lavorare con il regista italiano. Fuggire da una hollywood che ormai le aveva dato tutto e che l'aveva stufata.
E qui spedì la famosa lettera a Rossellini. Lui risponde (non sapendo manco chi fosse. Su consiglio dei suoi amici-colleghi però rispose calorosamente. Non sapeva chi era la più grande diva d'america. Però si documentò subito. Un affare!) e da qui nasce la volontà di un progetto. Si incontrano, cercano e trovano, difficilmente, i fondi per un film. Si chiamerà Terra di Dio. Rossellini le racconta la storia ma non la scriverà mai, cosa che non è nel suo stile. Ci pensavano Amidei e Fellini a fare dei dialoghi, delle sequenze. Lui aveva le sue idee, in testa, poi le metteva in scena, tappava i buchi con la sceneggiatura, se voleva, se no stava a pescare tutto il giorno (era fatto così. Poteva sparire per ore, mentre tutti sul set erano pronti. Poteva anche buttare nel cesso un film quasi finito. Paisà, poi finito da Amidei o La macchina ammazzatutti, mai finito). Ovviamente le difficoltà per ottenere i fondi dagli USA era proprio nel fatto che lui non presentava nè sceneggiatura, nè soggetto (Goldwin disse "bè vediamo un suo film" "bene" rispose Rossellini "ma lo scelgo io" e portò Germania anno zero. Tutti in sala tentarono di tagliarsi le vene. No grazie). Solo Howard Hughes, capoccia RKO e riccone come non ne esistono più accetto, perchè profondamente innamorato di Ingrid, la quale non notava nulla di ciò che lui faceva.
L'amore tra Ingrid e Roberto è già nato. Parlano per ore di musica, teatro, letteratura, filosofia. Lui parla male l'inglese e perfettamente il francese. Lei il contrario, ma si capiscono. Si amano. Un amore travolgente. Ingrid parte per l'Italia per iniziare a girare Stromboli, ancora non sa nulla di ciò che la aspetta. Prima però si fanno un giro di tutta Italia a tutto gas (Rossellini patito della velocità).
In realtà Stromboli era un film che avrebbe dovuto fare la Magnani, amante di Rossellini (una delle 20) m alui un giorno sparì e partì per gli USA. Lei sempre collerica e gelosa (nonostante LEI fosse l'amante e non la moglie), spesso lo menava e gli sbatteva un bel piatto di pasta in testa, prese comunque la notizia con calma e corse subito a fare Vulcano, cercando di battere sul tempo l'altro film.
Una foto che ritrae Roberto e Ingrid in effusioni mano nella mano, manda tutto il mondo in visibilio. E la fine della Ingrid casta e pura. E' la prima volta che si scopre chiaramente che ha un amante. In America le scriveranno 25000 lettere di odio. La loro eroina era una bugiarda, li aveva ingannati, delusi. Meritava di morire. E questo solo perchè finalmente aveva trovato l'amore e era felice. L'immagine di santa se l'erano costruita loro. Il congresso decise che la Bergman aveva reso vilipendio agli USA e che non era la benvenuta sul suolo americano. Molti stati boicottarono il film Stromboli. Vari discorsi furono fatti per infangarla e rovinarla. Era la più sporca peccatrice d'america. Ovviamente la chiesa non stava dalla sua parte.
Solo poche lettere e poche persone (tutti i suoi colleghi) erano dalla sua. In europa invece tutti erano con lei. Persino la chiesa, grande amica di Roberto. Gli italiani impazzivano per la felice nuova coppia. A aggravare le cose avvenne l'ovvio processo per divorzio tra Petter e Ingrid che durò due anni e in cui Petter tirò fuori gli artigli, strumentalizzando anche Pia e acquisendo la cittadinanza americana, portandosi dalla sua gli americani, già comunque convinti e la notizia bomba che Ingrid era incinta. In questo clima...si parte con pochi viveri per la volta di Stromboli.
Isola sperduta con poche anime che ci "vivono". I viveri scarseggiano, si lavora male e gli attori non sono professionisti (solito di Rossellini). Le ceneri del vulcano in perenne azione fanno stare male Ingrid, incinta. Non c'è acqua, deve lavarsi dentro una casupola con un tubo che porta acqua salata da fuori. La diva che era coccolata da tutti, passa a questo. Ambiente poco professionali, attori presi dalla strada, un regista che decide dialoghi e scene poco prima di girare, il tutto in clima brullo e invivibile. Pochi avrebbero retto.
Ecco la storia di Stromboli. Una donna agiata di origine lituana, perde tutto per via della guerra e nel 1948 si ritrova in un campo di rifugiati a Roma, dove era fuggita in cerca di fortuna. Qui si innamora di un soldato della vicina caserma. Vede in lui la speranza di fuggire da lì, e così è. Si sposano e lui la porta a casa sua, Stromboli appunto. Lei non sa che lascia una situazione che non voleva per una situazione che ha del tragico. L'uomo è molto possessivo, il classico siciliano. Le vuole bene ma lei non riesce a stare lì e vuole fuggire. Appena prova a migliorare la sua situazione tutti i paese la prendono per una poco di buono e lui si incazza. La fede la aiuterà a salvarsi. In più rimane incinta.
No dico...non ricorda per caso la vera storia di Ingrid? Pazzesco. E non è una storia scritta apposta per lei (cosa che spesso faceva Hitchcock. Cioè metteva dei piccoli particolari, confidenze, che Ingrid gli faceva, nei suoi film. Notorious o La finestra sul cortile, da notare che Kelly-Stewart sono evidentemente Bergman-Capa), visto che il film doveva essere per la Magnani.
Ma allora parliamo di sto film dopo questo cappello di 40 pagine. In america fù un flop, non solo per il boicottaggio in vari stati. Il ritmo lento, la storia priva di mordente, non piacevano. Persino la Bergman venne criticata, come attrice, per una prova scialba (la prima volta. Di solito i critici la adoravano).
In Italia la chiesa ne andava pazza. In effetti il film si apre con un passo della bibbia e si conclude con un esortazione a Dio. Ma con un titolo così che ci si poteva aspettare.
E' "scritto" male. E' lento e sono 90 minuti atti a portare a quei 5 minuti finali dove la nostra protagonista trova Dio e la salvezza. Che palle! Mi scusino i monsignori. Non amo Rossellini, nè come persona, nè come regista, con questo suo modo di fare molto realista, fin troppo.
La Bergman incinta e fortemente provata, da un clima geografico terribile come detto e da un clima terribile provocato dalla sua storia d'amore. In una scena, verso la fine, cadde, ruzzolando giù dal pendio del vulcano. Rischiò l'aborto. Nonostante tutto è sempre bravissima e naturalissima. E nella scena finale è una dea.
Inutile parlare degli altri attori. Spesso cascano in errori grossolani come lo sguardo in macchina. Uno sguardo in cerca di approvazione da parte di Rossellini, che per altro gli diceva solo dove dovevano mettersi.
Il modo in cui Karin lascia perdere i tentativi di andare in Argentina per poi sposarsi e partire per Stromboli è fantastico. Niente visto per l'Argentina. Ok mi sposo. Siamo a Stromboli. WOW! Tre passaggi nell'arco di 15 secondi.
Il prete sull'isola è una presenza interessante. Karin si innamora di lui, o forse lo vede solo come l'unica persona civile e educata.
Terribile la scena con il furetto che ammazza il coniglio o la tonnara tanto sanguinolenta.
Del film, trasandatissimo, salverei la colonna sonora di Renzo Rossellini, papà di Roberto. Le sue note accompagnano alla perfezione la caduta negli inferi di Ingrid.
Non è un brutto film, ma è un mero servizio alla chiesa e l'ennesima audace prova di realismo del regista. Non sempre gli va bene.
I guai per la coppia erano comunque solo agli inizi. Con altri due figli in arrivo, non avevano mai moltissimi soldi e avevano sempre un certo clima avverso alla loro relazione. L'amore sbocciato tra un meeting a Parigi e facendo shopping a hollywood, finì ben presto. Ingrid si rese conto subito che stava con un pazzo. Lui era gelosissimo e la controllava più dell'ex marito Petter.
Ingrid rifiutò diverse ottime sceneggiature, una anche di Cukor e rifiutò Fellini, perchè Roberto non voleva darla a nessuno. Per lui era veri tradimenti e minacciava sempre che si sarebbe schiantato con la macchina se lei lo avesse lasciato, anche solo per un film. Alla sesta minaccia ormai Ingrid non gli credeva più.
Nel 1955 quindi l'amore era già svanito. Lei riusciva a fare nuovi film, soddisfacenti. Lui brontolava. In un solo anno aveva già recuperato tutto il tempo "perso" con i film di Roberto.
Quando fuggì da hollywood per provare qualcosa di nuovo non sapeva che sarebbe incappata nel "metodo" Rossellini. Roberto non le diede solo 3 meravigliosi figli, m ale rovinò anche, forse esagero, vita e carriera.
La coppia realizzò insieme 6 film (4 film, 1 opera teatrale fatta a film e un breve episodio nel film Siamo donne).
Ho finito vostro onore.

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