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Su Raiuno la serie “Una grande famiglia” per raccontare l’Italia della crisi

Creato il 15 aprile 2012 da Iltelevisionario

Su Raiuno la serie “Una grande famiglia” per raccontare l’Italia della crisiDomenica 15 aprile e lunedì 16 aprile Raiuno trasmette le prime due puntate della nuova serie Una grande famiglia, una coproduzione Rai Fiction – Magnolia Fiction. La serie, una sorta di Brothers&Sisters all’italiana, narra in sei puntate le vicende dei Rengoni, una famiglia di industriali della Brianza, titolari di un’importante azienda, eccellenza del made in Italy. Il ricco cast è composto da Stefania Sandrelli, Gianni Cavina, Stefania Rocca, Alessandro Gassman, Giorgio Marchesi, Piera Degli Esposti, Valentina Cervi, Sonia Bergamasco, Sarah Felberbaum e Primo Reggiani. La regia è di Riccardo Milani,

I Rengoni sono lo specchio della perfetta famiglia italiana. Eleonora (Stefania Sandrelli) e Ernesto (Gianni Cavina), oltre ad aver fondato un’azienda solida che costituisce un’eccellenza nel tessuto industriale del Nord Italia, hanno cresciuto cinque splendidi figli. Edoardo (Alessandro Gassman), che ha lentamente sostituito il padre nella gestione della società; Raoul (Giorgio Marchesi), che ha maturato una coscienza sociale molto spiccata e si dedica al recupero di ragazzi in difficoltà; Laura (Sonia Bergamasco), avvocato di successo e convinta cattolica; Nicoletta (Sarah Felberbaum), ricercatrice universitaria e, infine, Stefano (Primo Reggiani), il figlio più giovane, che oscilla tra la passione per le auto e un impiego insoddisfacente nell’azienda di famiglia. L’unità familiare viene improvvisamente spezzata da un evento tragico che porterà a galla le difficoltà dell’azienda, i rancori tra i membri della famiglia e alcuni fantasmi del passato. Infatti il giorno del sessantacinquesimo compleanno di Ernesto tutti si preparano a festeggiarlo a Inverigo, nella grande villa di famiglia. Manca solo Edoardo, il primogenito da tempo a capo dell’azienda, che li sta raggiungendo a bordo di un idrovolante. Mentre Eleonora si assicura che tutto sia pronto e i fratelli approfittano per raccontarsi le ultime novità, una telefonata interrompe l’idillio: l’aereo su cui viaggia Edoardo, a causa del maltempo, precipita nel lago e di Edoardo si perdono misteriosamente le tracce. Sua moglie Chiara (Stefania Rocca), improvvisamente sola, è costretta a scontrarsi con l’ostilità della famiglia, in particolare con quella di Eleonora, che la critica per il suo stile di vita. L’unico Rengoni a mostrare comprensione nei confronti di Chiara è Raoul, che ha avuto una breve storia d’amore con lei prima che sposasse Edoardo e che adesso convive con Martina (Valentina Cervi) e Salvatore (Simone Abdel Gayed), un bambino in affido temporaneo. L’incidente innesca una serie di reazioni che cambieranno per sempre le vite dei Rengoni, i quali lentamente troveranno nel solido legame famigliare la forza di reagire e di guardare avanti. Le indagini sulla sparizione di Edoardo non portano ad alcun risultato e il sospetto che l’incidente sia in qualche modo legato alle sorti dell’azienda diventa sempre più una certezza. Chi sembra sapere molte cose, ma rifiuta di parlare, è Serafina (Piera Degli Esposti), storica segretaria di Ernesto.

Dai capostipiti della famiglia Rengoni, passando per i cinque figli ormai adulti e finendo con i nipoti, assistiamo a una serie di tragici eventi che attraversa i problemi, le gioie e i dolori, gli amori e le passioni di tre generazioni. Alla fine la famiglia, pur nelle sue contraddizioni e nei suoi limiti intrinseci, si rivelerà il migliore appoggio su cui tutti i personaggi di questo affresco italiano riusciranno a fare sponda per rialzarsi e guardare al futuro. Sullo sfondo, un territorio e una realtà, quello del Nord Italia e dei distretti industriali, mai raccontati in televisione. Particolarmente attenta la scelta delle location. Autentica è la fabbrica così come gli ambienti lavorativi messi in scena. Le città che hanno ospitato le riprese (Milano, Bergamo, Pavia, Como e Monza) sono esattamente quelle citate nella sceneggiatura firmata da Ivan Cotroneo, Stefano Bises e Monica Rametta. Nel cast, inoltre, Giulio Base, Giuditta Saltarini, Roberto Nobile, Pierpaolo Spollon, Flavio Pistilli, Lino Guanciale, Riccardo Polizzy Carbonelli, Ignazio Oliva, Rose Marie Sagne, Emmanuel Dabone.

Il regista Riccardo Milani ha dichiarato che “Una grande famiglia ha per me il sapore di un’ennesima sfida. Una strada imboccata nel 2009, e proseguita con questo progetto, con Rai Fiction e con gli stessi autori di Tutti pazzi per amore. La strada cioè di una serie in onda sulla principale rete televisiva italiana, che per temi, scrittura, stile e impianto produttivo tenti la strada della originalità e della modernità rimanendo trasversale tra target e fasce d’età molto distanti. I nuclei del racconto sono la famiglia, il Nord industriale, il mondo del lavoro. [...] In questa Grande Famiglia da un certo momento in poi, dopo un evento tragico e importante,  cominciano a prevalere le cose non dette e i rapporti si fanno meno chiari. Contraddizioni, lacerazioni, distanze che sembravano inesistenti, vengono alla luce e sembrano  prendere il sopravvento. Si passa così più volte dalla grande compattezza allo sfilacciamento dei legami. La crisi della famiglia coinciderà con la crisi profonda dell’azienda. Come se gli errori della famiglia, gli sbagli quotidiani influissero pesantemente nel lavoro e viceversa. Storie d’amore travolgenti, intrecciate e complicate che coinvolgono le vite dei cinque figli, sembrano a volte rafforzare a volte spaccare in due , oltre che le vite di chi le vive, anche l’equilibrio stesso della famiglia. Una scrittura quella di Cotroneo, Bises e Rametta, popolare e credibile, che mescola registri diversi, dal drama, alla commedia romantica, al mistery. Con la scelta di un finale sorprendente e spiazzante raccontato solo nell’ultima inquadratura di tutta la serie. Un impianto e un impegno  produttivo anomali nel panorama televisivo italiano con un cast importante, raro per una serie italiana, normale per una serie americana o di molti altri paesi in cui gli attori si spostano indifferentemente tra cinema e televisione”.

(fonti Ufficio Stampa Rai e Magnolia Fiction)


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