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Sud Sudan/Troppa violenza/Lettera aperta dei comboniani di Mapuordit

Creato il 08 novembre 2015 da Marianna06

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“Siamo testimoni della graduale disintegrazione della comunità pacifica per la quale abbiamo lavorato e ci siamo impegnati negli ultimi 22 anni”: lo scrivono in una lettera aperta i missionari comboniani di Mapuordit, località dello Stato di Lakes, nel cuore del Sud Sudan travolto dal conflitto civile.

Nel documento, che è allo stesso tempo un appello, si chiede ai responsabili politici e amministrativi della regione di “premere sul governo per un impegno in favore del disarmo nel Lakes”. “Siamo turbati, provati e scoraggiati per fatti scioccanti che hanno toccato la nostra comunità comboniana” scrivono i missionari, che a Mapuordit dal 1993 gestiscono un centro pastorale, diverse scuole e un ospedale.

Proprio a quest’ultima struttura è legato un episodio doloroso, risalente al settembre scorso: il ferimento a colpi di arma da fuoco di padre Placide Majambo, un confratello che viaggiava a bordo di un’ambulanza con le insegne dell’ospedale.

Al di là di questo episodio, rivelatore dell’insicurezza diffusa e crescente nell’area, i missionari denunciano “l’aggravarsi del conflitto etnico che sta letteralmente distruggendo le famiglie, le relazioni, i normali rapporti sociali, la libertà nei movimenti e anche il libero accesso alle strutture sanitarie ed educative nonché le stesse occasioni di preghiera e di celebrazione dei Sacramenti”. Anche nell’area di Mapuordit, inevitabilmente, la violenza alimenta la paura. “Chi vive alla periferia non se le sente di dormire in casa propria – riferiscono i comboniani - e allora di notte molte famiglie si spostano verso il centro abitato e cercano riparo nella scuola o nell’ospedale”.

Cominciato nel dicembre 2013, il conflitto in Sud Sudan ha già costretto oltre due milioni di persone ad abbandonare le proprie abitazioni e le proprie terre. Finora una serie di accordi di cessate-il-fuoco non sono bastati per porre fine alle violenze. Proprio oggi alcune fonti di stampa hanno ipotizzato uno sviluppo delle trattative con il possibile arrivo a Juba di Riek Machar, capo dei ribelli in lotta contro il governo del presidente Salva Kiir.

                  a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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