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Sui passi di Maria Lai: ad Ulassai

Creato il 28 marzo 2015 da Yellowflate @yellowflate

Maria LaiMolte sono le personalità di rilievo del 900 a cui la Sardegna ha dato i natali. Nel campo delle arti tra tutti spicca la figura di Maria Lai.

Maria Lai, artista a tutto tondo, in ogni opera celebra la sua Isola . Donna d’Ogliastra ha mantenuto in tutto il suo cammino culturale ed artistico un profondo legame, quasi un filo rosso, con la sua terra..

Maria Lai è nata ad Ulassai, suggestivo borgo di alta collina tra monti e tacchi dell’Ogliastra nell’omonima provincia. Ad Ulassai la presenza dell’artista è più concreta, in un paese museo a cielo aperto, dove è possibile ammirare tante sue opere. Un luogo quasi magico, a tratti romantico, arricchito da quella poesia che da sempre ha marcato l’animo dell’artista.

Calcare le orme di Maria Lai ad Ulassai non è facile. Si può però partire dalla sua casa natale, oggi struttura turistico ricettiva, all’interno dell’Hotel Su Marmuri. Proprio qui sono presenti ben 3 opere che possibile conoscere ed ammirare al meglio grazie all’attenta e puntuale narrazione dei gestori della struttura.

Tappa imprescindibile di un viaggio sulle orme dell’artista è sicuramente il percorso culturale e naturalistico denominato “sentiero Maria Lai”. Si tratta di una camminata attraverso le varie opere a partire dall’osservazione della via Crucis in chiave moderna, composta da quadri che raffigurano la Passione e visibile all’interno della Parrocchiale di Sant’Antioco. Si prosegue poi verso il Lavatoio che dal 1988, grazie al lavoro di artisti come la stessa Lai ma anche Costantino Nivola, Guido Strazza e Luigi Veronesi, diventa una opera d’arte.

Tra le altre opere dell’artista si possono ammirare la “Via Crucis”, nella chiesa di Sant’Antioco, “La lavagna”, che reca incisa la scritta “‘arte ci prende per mano”, “Il gioco del volo dell’oca”, i piccoli “Libri di terracotta”, “Le capre cucite”, la “Strada del rito” e molte altre.

Il percorso si dipana attraverso il centro storico del piccolo paese museo per arrivare sino a Sa Tappara, dove regna incontaminata la natura. Sa Tappara è un canyon con pareti calcaree verticali, ottimo per fare arrampicata sportiva, capace di regalare agli appassionati emozioni tra le più rare di Italia, dalla zona di Sa Tappara è persino possibile perdersi nell’incanto della Valle del Pardu fino alla marina di Cardedu.

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Il percorso Maria Lai è tutto da fare, magari arricchito da un soggiorno nella piccola Ulassai per visitare tutte le tappe della Stazione dell’Arte diverse leggende tra cui quella che pare avesse persino ispirato l’artista Maria Lai nella creazione di uno dei più grandi eventi di arte collettiva mai realizzato in Sardegna.

Legarsi alla Montagna è una idea artistico culturale realizzata da Maria Lai: ben 27 kilometri di stoffa celeste con cui vengono legate tutte le porte, le vie e le case di Ulassai. L’operazione è durata tre giorni con l’ausilio e la partecipazione attiva degli abitanti.

E’ questo uno dei primi laboratori artistici cultarali collettivi d’Italia, un esperimento importante ancora vivo nel ricordo della popolazione di Ulassai. Legarsi alla Montagna è stato realizzato in tre giorni con il costante impegno di Maria Lai per la sensibilizzazione di tutta la popolazione, riuscendo a superare con due anni di trattative alcune problematiche legate alla realtà agropastorale L’artista infatti dove tra le famiglie vi era vicinanza e simpatia lega il nastro insieme al tipico pane il “pane pintau”, mentre dove sussistevano liti o screzi il nastro è legato nel rispetto dei confini. In ultimo alcuni scalatori legarono il nastro al monte Gedili e finalmente tutto il paese è stato legato anche metaforicamente all’amata ed odiata montagna.


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