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Sul Lirico la lente della Corte dei Conti

Creato il 11 dicembre 2013 da Nonzittitelarte

 

Sul Lirico la lente della Corte dei Conti
Finiscono nel mirino la buonuscita di Di Benedetto e gli stipendi della sovrintendente.

Dopo la Procura della Repubblica, sulla nomina di Marcella Crivellenti a sovrintendente del Teatro Lirico comincia a fare le sue valutazioni anche la Procura della Corte dei Conti. Ma se la magistratura penale si occupa del ruolo svolto in questa vicenda dal sindaco Massimo Zedda, indagato per abuso d’ufficio dal pm Giangiacomo Pilia, il versante contabile dovrebbe puntare l’attenzione su altri aspetti: la buonuscita riconosciuta all’ex soprintendente Gennaro Di Benedetto, che nell’aprile 2012 aveva ottenuto 203 mila euro per lasciare il posto, e gli stipendi avuti dalla Crivellenti nel periodo ottobre 2012-novembre 2013, cioè dalla presa di possesso dell’incarico alla sentenza con cui il Tar ha annullato la decisione.

Già un mese fa il presidente della “Sezione di controllo” Anna Maria Carbone Prosperetti aveva inviato agli uffici della Fondazione del Teatro Lirico una lettera nella quale chiedeva una «relazione illustrativa sulla situazione dei contratti nazionali e integrativi aziendali» per portare a termine una attività di «certificazione dell’attendibilità e della compatibilità dei costi» da confrontare poi con le disponibilità di Bilancio. Ora potrebbe arrivare una più approfondita verifica. Sono regolari gli emolumenti ottenuti da una soprintendente il cui incarico poi è stato dichiarato illegittimo? La nomina ha provocato un danno alle casse dello Stato? Così anche la liquidazione a Di Benedetto? Queste alcune delle domande cui la magistratura contabile potrebbe cercare di dare risposta.
Nel frattempo l’inchiesta penale è in via di definizione. Il pm attende di ricevere due memorie sull’argomento: quella preannunciata dall’avvocato Giuseppe Macciotta, difensore del primo cittadino, e quella dei dipendenti del teatro. Poi, tirate le somme, deciderà se andare avanti con la contestazione dell’abuso d’ufficio o se chiedere l’archiviazione. Al centro dell’attenzione c’è il bando pubblico al quale inizialmente Zedda aveva deciso di fare ricorso per decidere a chi affidare la guida del Teatro. Aveva consentito ai candidati di presentare i propri curriculum, poi invece aveva indicato di suo al cda il nome del nuovo soprintendente: «C’è un rapporto di fiducia tra il presidente della fondazione e il sovrintendente, questo elemento sfugge a volte», aveva spiegato il primo cittadino dopo le prime polemiche, «è una nomina in capo al presidente nonostante si passi dal Consiglio d’amministrazione». Però, cominciata l’inchiesta penale, proprio la Crivellenti davanti al pm aveva detto di «conoscere appena» Zedda. Poi l’ex sovrintendente Maurizio Pietrantonio allo stesso magistrato aveva spiegato che «il nome della Crivellenti mi fu segnalato da Gianni Letta, così la feci assumere come assistente alla biglietteria».

Due anni dopo aveva scalato i vertici del Teatro. Un passaggio su cui il pm vuole fare chiarezza, come sulla buonuscita a Di Benedetto: inizialmente il ministero protestò, poi dopo la nomina di Crivellenti il direttore generale per lo Spettacolo dal vivo del ministero, Salvo Nastasi, disse: «Mi fa molto piacere: è una persona giovane, è una donna. Ci voleva». E le polemiche terminarono. An. M.

Fonte: L’Unione Sarda

11 dicembre 2013

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