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Sulla rabbia e sui vincitori delle elezioni

Creato il 04 marzo 2013 da Leragazze

donald_duck_angryRipensando alla campagna elettorale appena terminata e tralasciando qualunque aspetto prettamente politico, chi si è abbondantemente differenziato da tutti gli altri è stato sicuramente Grillo con il suo tsunami tour e le sue piazze piene.

Il tema su cui voglio soffermarmi è la rabbia, quella dei cittadini che lui ha cavalcato e la sua, che ha espresso con tutto se stesso: con le parole, con la voce, con l’intero suo corpo.

Noi siamo portati a pensare che la rabbia sia un’emozione negativa che distrugge le relazioni, rovina la carriera e fa anche male alla salute.

Tuttavia, sta prendendo sempre più piede l’idea che la rabbia usata nei modi giusti possa invece migliorare le relazioni, i risultati lavorativi e la salute. Il segreto sarebbe capire quando, dove, perché e come esprimerla.

Uno studio ha raccolto le emozioni di mille americani, adolescenti e adulti, esattamente nove giorni dopo l’attentato alle Twin Towers e poi negli anni successivi. Emerse che le persone arrabbiate erano più ottimiste riguardo al futuro rispetto a quelle che esprimevano paura. Un esperimento di laboratorio mostrò che persone esposte a una situazione stressante, avevano una risposta fisica più moderata in termini di pressione sanguigna e livelli di adrenalina, se si arrabbiavano che se reagivano con la paura.

La rabbia, inoltre, più che qualunque altra emozione, aiuta a tenere uniti gli individui che condividono le medesime convinzioni e a spingerli a entrare in azione.

La rabbia è un’emozione molto energizzante, che ci fa muovere per raggiungere i nostri obiettivi, siano essi lavorativi o sociali. Riguardo a questi ultimi, ricercatori britannici sottolineano che la rabbia può motivare manifestazioni pacifiche nella speranza di persuadere gli avversari a cancellare le ingiustizie sociali [bah!]. In ambito politico, invece, la rabbia segnalerebbe che gli individui si sentono ancora legati al sistema politico e rappresentati da esso [non mi pare proprio, visti i risultati delle elezioni].

In un contesto lavorativo, spiegano i ricercatori, manager illuminati non solo dovrebbero farsi guidare dalla rabbia dei loro sottoposti e affrontare i problemi sottostanti, ma addirittura dovrebbero sostenerla poiché le persone rabbiose trovano idee e soluzioni creative ed efficaci [io quando al lavoro ho un’esplosione di rabbia vedo rosso, non trovo soluzioni per nessun problema e faccio uscire dai gangheri chi mi sta intorno, ma forse il mio capo non è un manager molto illuminato].

E a casa? Con la famiglia? Esiste un modo giudizioso di usare la rabbia? Secondo un professore americano, arrabbiarsi col partner può rivelarsi salutare. La sua équipe ha rilevato che le persone che normalmente soffocano la rabbia nelle liti coi partner muoiono prima di coloro che fanno fuoco e fiamme e poi risolvono i conflitti. Un altro studio, durato ben trent’anni, ha mostrato che entrambi i membri delle coppie in cui si dava libero sfogo alla rabbia, ovviamente mantenendo sempre elevato il rispetto dell’altro, vivevano più a lungo di coloro che non lo facevano.

Concludono gli Scienziati che la rabbia dovrebbe essere vista non come un’emozione che scatena forme distruttive di comportamento, ma piuttosto come una via per rinforzare comportamenti positivi e costruttivi per le relazioni personali, sociali e politiche. Questo dovrebbe confortare chi si preoccupa di quel che ne sarà di noi alla luce dei risultati delle elezioni. O no?


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