Magazine Cultura

Super 8: la Lenta Agonia della Creatività

Creato il 28 settembre 2011 da Dietrolequinte @DlqMagazine

Super 8: la Lenta Agonia della CreativitàIl cinema ha il potere magico di proiettarci in altre dimensioni, di raccontarci storie e di farcele vivere. Ma come in ogni storia (infinita o non) che si rispetti il Male è dietro l’angolo e pare proprio che questa volta il Nulla (giusto per continuare a parodiare La storia infinita) stia prendendo il sopravvento e l’unico antidoto che gli sceneggiatori sono riusciti a trovare è la banalità. La nuova fatica di J.J. Abrams è una caduta a picco rispetto all’alto livello a cui ci aveva abituati con Star Trek e Lost. Il nuovo film, Super 8, pare essere una sorta di Frankenstein cinematografico creato assemblando parti di E.T., Lost, It e una pellicola meno d’annata come Twilight. Prendiamo la storia di un alieno incompreso che non riesce più a tornare a casa per colpa della cattiveria e della curiosità scientifica del genere umano e a differenza di E.T. facciamolo arrabbiare sottoponendolo ad esami medici (la biopsia!) che lo torturano. Un pizzico di effetti sonori da Lost, quanto basta per creare una leggera suspense già vissuta dal grande pubblico e che faccia capire che il regista e produttore è lo stesso che ha ideato la fortunata serie televisiva e per far questo è sufficiente riusare gli stessi suoni che preannunciavano l’arrivo dell’entità maligna dell’isola dei sopravvissuti; per non creare troppo effetto déjà vu, facciamo che il mostro che compare non sia una nuvola di fumo nero ma una sorta di ragno-Ent. Quattro o cinque ragazzini che grazie alla loro inesperienza della vita riescono a superare ogni forma di repulsione per le diversità, anche se un enorme alieno sotterraneo ti sta alitando in faccia; se qualche nostalgico vi rivedesse lo stereotipo della gioventù ritratto in It (il grasso, l’occhialuto, il rachitico, la ragazzina bionda e il ragazzino carino e puro di cuore) e riassaporasse situazioni già narrate dalla pellicola di Tommy Lee Wallace, sappia che non è del tutto casuale dal momento che anche qui il dramma si consuma sottoterra per colpa di un essere con più zampe (simile al ragno malefico di It, ma questa volta non ci sono travestimenti da clown) che appende le sue vittime a testa in giù (come se fossero intrappolate in una ragnatela) e se ne ciba quando ha bisogno.

Super 8: la Lenta Agonia della Creatività

Non devono ovviamente mancare la stereotipata situazione di conflitto generazionale fra genitori e figli (in Twilight era fra il padre, capo della polizia, e la figlia dai pericolosi gusti, mentre qui si tratta di un padre, vice sceriffo, e il figlio) e un pizzico di tenerezza con la classica storia osteggiata dalla famiglia (una sorta di Twilight/Romeo e Giulietta). Facciamo contenti anche gli ambientalisti facendo fantasticare sul fatto che finalmente anche gli alieni siano diventati più sensibili nei confronti dell’ambiente costruendo navicelle a idrogeno che emettono acqua dai tubi di scappamento. Servite con una buona dose di leggende sulla super segretezza a cui sono stati sottoposti tutti coloro che hanno lavorato al film, per non far trapelare nessuna indiscrezione. Ed eccovi il trend cinematografico di infimo livello a cui ci si sta abituando. Il tentativo estremo di salvataggio della pellicola può essere quello di percorrere la strada della nostalgia. L’idea che Abrams abbia resuscitato un genere di film che non si vedeva da decenni (a ragion veduta) è forse l’unica cosa che può far accettare il fatto di aver speso del tempo per vedere ciò che si era già visto. La pellicola è una grande occasione per ragionare sul fatto che la creatività ormai sia sull’orlo di una crisi di nervi. Gli sceneggiatori non si preoccupano più di creare nuovi mondi e di offrire la possibilità di vivere storie verosimili e che possano emozionare, prerogativa di un cinema che si spera non sia defunto, ma semplicemente in letargo, in attesa di essere risvegliato. Nel frattempo, godiamoci la mediocrità.

Super 8: la Lenta Agonia della Creatività

Postilla

Cari lettori,

non vi stupisca la pubblicazione, nello spazio di pochi giorni, di un secondo articolo dedicato a Super 8. Difatti, come già successo in altra occasione (andate a rivedere quanto scritto su Skyline), abbiamo ritenuto che potesse essere interessante confrontare due opinioni totalmente divergenti sul medesimo argomento. Dispiace soltanto il non aver potuto inserire entrambi i pezzi lo stesso giorno, ma, a volte, le cose accadono per caso (ad esser sinceri, un altro articolo sulla pellicola di Abrams non era previsto) e il trovarci di fronte ad un testo tanto diverso da quello già edito ci ha spinto a sottoporvi quanto avete appena letto.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :