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Sweeney Todd

Creato il 26 maggio 2013 da Theobsidianmirror
Sweeney ToddIn principio ci fu il dramma teatrale di George  Dibdin Pitt, che debuttò al teatro Britanna ad Hoxton nel 1847. Poi, nel 1978, ci fu il musical  di Stephen Sondheim e Hugh Wheeler con Lou Cariou e Angela Lansbury. Seguirono poi innumerevoli versioni cinematografiche: la prima è un film perduto del 1926, di George Dewhurst, con G.A. Baughan come principale interprete, poi venne quella che probabilmente resterà per sempre la più famosa, vale a dire la pellicola di George King del 1936: qui il protagonista, Tod Slaughter, è lo stesso attore che prestò il volto a Sweeney Todd a teatro per oltre quattromila volte nel corso di una carriera durata una cinquantina d'anni.“Sweeney Todd: Il diabolico barbiere di Fleet Street” di Tim Burton (2007) è un film di cui progettavo di parlare qui nel blog, prima o poi, ma quale migliore occasione del compleanno della coprotagonista Helena Bonham Carter per tener fede ai miei buoni propositi? Eh sì, perché il personaggio di Mrs. Lovett, nell’economia della storia, è importante quanto quella del protagonista maschile, e per certi versi anche di più... quindi, buon compleanno Helena!! A proposito, non l’ho ancora detto ma lo dico ora: oggi si festeggia alla grande su questo e altri blog! Oggi è l’HBCD (Helena Bonham Carter Day), un piccolo omaggio alla bella attrice britannica nel giorno delle sue 47 candeline!!! In fondo al post ho messo l’elenco dei blog partecipanti all’iniziativa: su ciascuno di essi oggi troverete la recensione di un suo film, scelto pescando a caso nella sua sterminata filmografia. Andate e cliccate, quindi! (magari però solo dopo aver passato qualche minuto del vostro tempo qui da me).
Si dice che Tim Burton abbia avuto in mente di riportare al cinema la storia di Sweeney Todd per una ventina d’anni prima di decidersi a farlo davvero. La storia è quella di Benjamin Barker, un uomo che, accusato di un crimine che non ha commesso, dopo aver trascorso molti anni in carcere in Australia, in quella che allora era una colonia penale inglese, fugge per ritornare nella natia Londra, dove riprende la sua attività di barbiere assumendo l'identità fittizia di Sweeney Todd. Ben presto scopre che in sua assenza sua moglie è morta e sua figlia è stata adottata dallo stesso uomo che lo ha incriminato: non potendo mettere le mani su colui che è stato la causa della sua rovina, Barker/Todd comincia ad uccidere gli ignari clienti del salone col suo rasoio, nell'attesa del momento in cui finalmente potrà consumare la tanto agognata vendetta. La sua vicina e complice, Nellie Lovett, si disfa dei corpi macinandoli ed utilizzandoli come ripieno per i suoi pasticci di carne. Parallelamente Anthony, un marinaio sbarcato assieme a Barker, si innamora di Johanna, la figlia del barbiere, e cerca il modo di liberarla dalla custodia del malvagio tutore per fuggire con lei...
A vestire i panni della strana coppia di assassini troviamo l’immancabile Johnny Depp, attore feticcio di Burton, ed Helena Bonham Carter, compagna del regista nella vita. Se dobbiamo credere a quanto affermato sia da Burton che dalla Carter, inizialmente non era previsto che quest’ultima dovesse dare il suo volto a Mrs. Lovett: la nostra festeggiata dovette darsi parecchio da fare per convincere Stephen Sondheim, il direttore artistico e l'unico ad avere la facoltà di approvare il cast, ad affidarle la parte. Poiché si trattava del suo primo musical (come anche per Depp), dovette prendere lezioni di canto per tre mesi prima di essere pronta ad eseguire i brani, anche perché quelli più complessi sono proprio quelli eseguiti da Mrs. Lovett.Altra presenza da segnalare è senz'altro quella di Sacha Baron Cohen, più noto come Borat, nei panni di Davey Collins alias Adolfo Pirelli, anche lui barbiere e rivale di Sweeney, che riconosce il suo ex datore di lavoro Benjamin Barker in Sweeney Todd e cerca di ricattarlo.Tutti gli attori, una volta selezionati, lavorarono sulla voce e registrarono l'intera partitura, e solo in seguito cominciarono a recitare. Questo portò qualche difficoltà, perché mentre registravano i pezzi non sapevano quali movimenti avrebbero dovuto eseguire sul set, né come avrebbero fisicamente interagito fra di loro; c'era il problema trovare i giusti tempi. I risultati, tuttavia, sono strabilianti e hanno ampiamente dato ragione al regista: i personaggi si muovono sempre come danzando, in perfetta armonia con i brani, e la cinepresa stessa sembra volare da una parte all'altra seguendone il ritmo.
Dal punto di vista storico, la vicenda è ambientata nell'età vittoriana, in un periodo non ben definito in cui la fase di modernizzazione della vita non si è ancora completata, e le ingiustizie sociali più eclatanti e la criminalità non sono certo eventi rari. La Londra di Sweeney Todd è un luogo oscuro, sordido, abilmente ripreso dal regista con contrasti decisi, e i personaggi che si muovono per le sue strade hanno un aspetto trasandato, pallido ed emaciato, quasi una maschera che rispecchia la decadenza materiale e morale nella quale si trovano a vivere. In compenso, i costumi sono meravigliosi, le ambientazioni sono realistiche, le scenografie curatissime. La recitazione intensa ma misurata evita l'effetto caricatura.Una delle cose che maggiormente colpisce è la natura ambigua del barbiere di Fleet Street: vittima e carnefice, eroe ed antieroe, è un uomo spinto oltre l'abisso dalla disperazione. In certi momenti, come nell'esecuzione del brano “My friends” durante la quale riprende possesso dei suoi amati rasoi, l'atmosfera del film è innegabilmente commovente. Per Mrs. Lovett il discorso è diverso: la donna sembra effettivamente priva di morale, una cinica opportunista, benché non del tutto priva di sentimenti, e finisce per questo per essere anche il personaggio di gran lunga più divertente. È soprattutto grazie a lei che la storia, con i tipici tratti da tragedia greca, assume talora l'aspetto della farsa. Ci sono diversi momenti di tipico humour inglese nel film, e il contrasto tra questi e i momenti gore, molto abbondanti nella seconda parte del film, rende la visione del film godibile anche per chi non sia propriamente un appassionato di cinema horror.Infine, come non menzionare le meravigliose musiche di Stephen Sondheim, già artefice del successo del musical a Broadway? Non crediate che i brani siano solo degli intermezzi, no, questo è un musical vero e proprio, anche se in forma ridotta. Chiaramente occorre tenere a mente che, per poter  ridurre un musical di tre ore ad un film di due, si dovette per forza di cose tagliare alcuni versi dei brani e brani interi, e persino alcuni personaggi o la loro incidenza nella storia. I personaggi di Anthony e Johanna, per esempio, hanno molto più spazio nel musical rispetto al film. È probabile che ci siano dei puristi amanti del musical che avranno storto il naso per come la storia è stata riadattata per il film, ma personalmente non ho visto il musical e quindi sono più che soddisfatto del lavoro di Burton. Sono mille i motivi per cui non esito a definire “Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street” uno dei suoi film più riusciti.
Sweeney ToddQuesto è tutto per quanto riguarda l’argomento di oggi. Resta il fatto che la figura del barbiere assassino va ben oltre quanto detto in queste poche righe e, chi mi conosce lo può immaginare, è mia intenzione scavare più a fondo nella sua leggenda. Appuntamento qui tra pochi giorni, quindi! Nel frattempo la festa continua sui seguenti blog:
Alice in Wonderland (Tim Burton, 2010) su Movies ManiacFight Club (David Fincher, 1999) su White Russian CinemaFrankenstein di Mary Shelley (Kenneth Branagh, 1994) su TriccotraccofobiaGrandi speranze (Mike Newell, 2012) su Il Bollalmanacco di cinema  Il discorso del re (Tom Hooper, 2010) su ScrivennyLa dea dell'amore (Woody Allen, 1995) su In Central Perk
La fabbrica di cioccolato (Tim Burton, 2005) su La fabbrica dei sogniNovocaine (David Atkins , 2001) su MontecristoSweeney Todd (Tim Burton, 2007) su The Obsidian Mirror

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