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Sweet Lou e la carica dei 76

Creato il 14 febbraio 2012 da Basketcaffe @basketcaffe

Il tempo della raccolta nella Philadelphia cestistica sembra ormai arrivata, e dopo aver ben seminato (anche attraverso errori e gare buttate via) i Sixers che quest’anno si affacciano alla Eastern Conference sembrano per nulla intenzionati a recitare il ruolo di comparsa o poco più delle stagioni passate.

La ricetta di Doug Collins sta dando i risultati sperati, ma è sopratutto il gruppo ad essersi compattato, amalgamato e galvanizzati dall’entusiasmo che aleggia attorno a questi 76ers, ogni singolo giocatore è stimolato a dare il 100% in campo, sempre.
Un aspetto forse poco analizzato della squadra di Philadelphia è il contributo eccellente che stanno fornendo alcuni giocatori, tipo Louis Williams o Jrue Holiday i quali con grande serenità e senza troppi riflettori puntati addosso, stanno trascinando la squadra a risultati importanti.

In particolare il rendimento di “Sweet Lou” Williams non sembra molto diverso da ciò che riusciva a fare con Philly la stagione passata; viaggia a 15.7 punti a partita più 3.7 assist con il 41% dal campo. Tuttavia ciò che appare evidente quest’anno è che Williams (scelto nel 2005 dai Sixers con la 45esima scelta assoluta) pur avendo un minutaggio ed un ruolo identico a quello dell’anno passato (cioè sesto uomo della squadra) presenta un livello di prestazioni molto costante (non è un caso che nelle prime 10 partite Williams ha messo a referto almeno 10 punti e Philly vinto 7 parite).

Sweet Lou e la carica dei 76
L’arrivo in NBA non è per nulla facile vista la presenza in squadra di Allen Iverson e la giovanissima età (scelto direttamente dalla South Gwinnett High School) tanto che chiude con una media di 1.9 punti a partita. La sua seconda stagione inizia anche peggio, restando inattivo per i primi mesi di regular season NBA, e finendo per tre partite nella D-League. La stagione della svolta è il 2007/08 quando il minutaggio cresce fino 23.3 e i punti diventano 11.5.

Quest’anno Lou ha decisamente cambiato registro, segna un po’ meno rispetto alla passata stagione, ma gioca molto più con i compagni e i risultati si vedono. Attorno al grande contributo del franchise-player Andre Iguodala, i vari Spencer Hawes, Elton Brand ma anche le guardie Jrue Holiday, Jodie Meeks ed Evan Turner stanno implementando un gioco semplice e di grande atletismo il tutto condito con percentuali al tiro interessanti (non a caso i primi tre realizzatori della squadra sono, nell’ordine Williams, Holiday ed Young).

La fortunata stagione di Philly passa dunque innanzitutto dalla gestione ottimale dei possessi nonchè dagli automatismi che la truppa di Collins ha dimostrato di aver imparato; il compito del coach è quello di tenere i ragazzi con i piedi per terra visto che i vari Heat, Celtics, Bulls e Magic di sicuro daranno battaglia per i primi posti della classifica della Eastern Conference e tenere un profilo basso potrebbe permettere di fare lo sgambetto proprio a chi è “favorito” sulla carta.


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