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Tacchetto si deve dimettere

Creato il 29 ottobre 2010 da Capponrenato

 

Tacchetto si deve dimettere

Il fallimento politico è conclamato. Nunzio Tacchetto, sindaco di Vigonza, in consiglio comunale ha ufficialmente dichiarato che la Lega Nord,ex pilastro della sua coalizione vincente, non partecipa nemmeno più alle riunioni di maggioranza e la cosa trova conferma nel fatto che il Carroccio ormai si mette di traverso su quasi tutte le proposte del primo cittadino e della sua giunta. Non meno imbarazzante il silenzio ormai perenne dei consiglieri di UdC e Alleanza Nazionale che non prendono posizione nemmeno su questioni di vitale importanza come quelle trattate lunedì scorso, insomma l’asse governativo del nostro comune sembra reggersi ormai solo sul PdL e sulla Lista Civica del sindaco, troppo poco per reggere l’urto di uno scontento popolare ormai evidente palesatosi clamorosamente con la composta, ma determinata presenza in Consiglio dei cittadini di Pionca che reclamano scelte chiare e sollecite sulla questione della locale scuola materna oppure nella pacifica dimostrazione degli abitanti di Peraga che sempre in sede di aula consiliare hanno innalzato  uno striscione che invocava  maggior partecipazione sulle scelle scelte che riguardano il territorio. Insomma la barca fa acqua da tutte le parti, si fa preoccupante anche la situazione economica che vede improvvisamente spuntare un problema grosso come un milione e mezzo di euro, esattamente la cifra che sarà necessario reperire al più presto per evitare lo sforamento del patto di stabilità e che l’amministrazione in carica ha pensato di realizzare con la cessione dei terreni di Peraga alla società immobiliare interamente partecipata dal Comune stesso  che reperirà i fondi necessari attraverso un non meglio identificato finanziamento,  una operazione di spin-off immobiliare in piena regola che finirà comunque per appesantire  i bilanci del Comune a livello di gruppo consolidato. In conclusione non c’è n’è più per nessuno ed in casi come questi sarebbe necessaria una forte presa di coscienza da parte del primo cittadino, condottiero ormai debole e non più rappresentativo di un assetto politico profondamente mutato dal tempo e dalle circostanze, per consentire nuovo slancio e un minimo di governabilità, servirebbe un miracolo o più semplicemente, per permetterci di votare a primavera, servirebbero le dimissioni del sindaco Tacchetto.


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