Magazine Diario personale

Tag 3 cose invernali

Da Bloody Ivy

Nikolaus_und_Krampus

Ringrazio per aver pensato a me con questo Tag Louise Milano

Le regole sono:
1. Citare il creatore del tag
(Una contraddizione ambulante) e chi vi ha nominati
2. Taggare altri cinque blog e avvisarli della nomina
3. Dire tre cose che vi piacciono dell’autunno, dell’inverno… delle stagioni fredde insomma

1. Mi piace San Nicolò. Qui a Trieste lo si preferisce a Babbo Natale. C’è la Fiera, i San Nicolò di cioccolata e, vagabondando per città, di San Nicolò se ne può incrociare più di uno, specialmente fuori dai negozi di articoli regalo.
I bambini ricevono dei gran bei regali per San Nicolò, che è un santo davvero molto venerato, solo che invece di chiedere miracoli per sua intercessione, come si fa con gli altri santi, gli si chiedono belle cose… acquistabili col bancomat.

San Nicolò mori a Myra, nella Licia (oggi Turchia) il 6 dicembre verso la metà del IV secolo e il suo culto arrivò a Trieste alla fine del XVIII secolo, via mare, assieme ai commercianti provenienti dal Medio Oriente e grazie all’insediamento in città di una numerosa comunità greca; fu questa, in concomitanza alla festa patronale, ad iniziare la tradizione della fiera di San Nicolò, che ancora adesso si tiene in città, nella prima settimana di dicembre ed è frequentatissima.
A San Nicolò è dedicata la chiesa Greco Ortodossa.

Ho sempre saputo che non è lui a portarli, i regali. Avevo tre anni e mezzo che fece la sua apparizione uscendo dal soggiorno (non entrando per la porta d’ingresso e la notai questa strampalata cosa), dove poco prima era entrato mio zio che invece pareva essersi volatilizzato. Ma San Nicolò aveva con sé un sacco pieno di regali, tutti per me, e senza far troppo la schizzinosa, li accettai.
Mi conosceva così bene che per chiamarmi usava i vezzeggiativi affettuosi proprio come faceva zio.

Così, il giorno dopo, quando San Nicolò arrivò anche all’asilo, prestai attenzione, perché  troppe cose non quadravano. Per es, come era possibile che, solo poche ore prima avesse dimostrato di conoscermi bene e ora io ero “ehi tu, bambina con i capelli rossi!“???
Per non parlare della barba e dei baffi appiccicati al viso con lo scotch trasparente, tanto scotch, trasparente sì, ma sul viso lo si notava proprio bene. Ok, quello non era San Nicolò! Cominciai ad avvertire gli altri bambini che mi circondarono colmi di stupore nel sentire quel che raccontavo, finché non arrivò suor Giannina e mi portò via tirandomi per un braccio. Spiegai anche a lei ma, se dapprima cercò inutilmente di convincermi che mi sbagliavo, poi mi proibì di raccontarlo agli altri bambini.  “Ma suor Giannina, è la verità!“. Chiamarono mia madre per farmi riportare a casa, in modo che non potessi più parlare con nessuno.

Francesco Guardi - San Nicolò benedicente - Castello di Miramare, Trieste

Francesco Guardi – San Nicolò benedicente – Castello di Miramare, Trieste

Quando ritornai, nei giorni seguenti, ai bambini, i grandi avevano già fatto il lavaggio del cervello e così mi davano della bugiarda, con tutto il disprezzo possibile. Non me ne importava granché, sapendo come stavano le cose in realtà, e rispiegavo tutto, compresa la parte: “suor Giannina lo sa e ci sta raccontando tante bugie“.
Così suor Giannina addolorata, e mia madre, concordarono sul fatto che l’asilo non era il posto adatto per una bambina ardita come me e fu una fortuna perché cominciai a stare dai miei zii, e mio zio non mi mentiva, mai.

Mia figlia San Nicolò invece lo detesta e ne ha tutte le ragioni. Lo sapeva che per San Nicolò ero io a comperarle dolci e regali e probabilmente anche lei avrà voluto avvertire gli amichetti dell’asilo. Quell’anno non eravamo a Trieste ma in un paesino di montagna, di quelli dove prospera la mentalità del chi sbaglia va punito e messo alla berlina davanti a tutta la comunità perché nessun altro voglia mai seguire il suo esempio, temendo di ricevere lo stesso vergognoso trattamento.

Fattostà che arrivò il finto San Nicolò e snocciolò dolci e cioccolata a tutti i bambini, tutti, esclusa lei, a cui consegnò, davanti a tutti che la fissavano sbalorditi, una CIPOLLA, a dimostrazione che San Nicolò la disapprovava (davanti a TUTTI) talmente tanto da non aver voluto portarle (SOLO A LEI) neanche un cioccolatino. 
Terrorismo psicologico di rozze, ignoranti maestre che volevano dimostrare così davanti a tutti i bambini che non solo è San Nicolò a portare i regali ma che se non ci credi, meriti che ti punisca (davanti a tutti).
Me la fecero piangere. Educatori buzzurri del cavolo, anzi, della cipolla! Ma non me la piegarono, e rimase ferma nelle sue convinzioni anche se offesa e fra le lacrime.

Nonostante questi episodi cupi, continuo a considerare il 6 dicembre, San Nicolò, una delle più belle feste dell’anno. Che colpa ha lui, se è finito al centro di un complotto dove i grandi raccontano bugie a tutto spiano proprio a chi insegnano che non bisogna mentire mai?

spumeggiante
2. La Bora mi diverte tantissimo. E’ un vento che mi rende euforica, elettrizzata, su di giri, ssssssspumeggiante e ho anche una spiegazione che regge per tutto questo. 
La mia teoria è che abbia a che fare con i refoli di Bora carichi di ioni negativi che si respirano.

Semplifico all’osso. Per ionizzazione si intende la perdita o l’acquisto di un elettrone da parte di un atomo che diventa ione e, a seconda della carica elettrica può essere positivo o negativo.
L’aria è elettricamente neutra, ma sono sufficienti minime variazioni per rompere questo equilibrio elettrico e ionizzarsi.

bora

bora

La scienza ha dimostrato gli effetti della concentrazione di ioni positivi o negativi nell’aria. Gli ioni agiscono sulla biochimica umana, ci sono correlazioni fra ioni dell’aria e concentrazione di serotonina  nell’organismo.
Gli ioni sono in grado di provocare cambiamenti a carico del sistema neuroumorale e del sistema nervoso, in parole povere, sull’umore e sul comportamento.

Gli ioni positivi hanno un effetto debilitante, nefasto, sugli organismi.
Ad esempio, alcuni venti conosciuti con la nomea di venti maledetti, in realtà sono venti magnetici ricchi di ioni positivi, in grado di provocare malesseri, difficoltà nella respirazione, asma, cefalee, nervosismo, senso di disagio, insonnia, depressione e riescono persino a far aumentare i casi di suicidio. Fra questi il Föhn dell’Europa meridionale, il Maestrale della Francia, il Santa Ana degli Stati Uniti, lo Scirocco dell’Italia, il Khasmin in Oriente.

La serotina, sostanza chimica cerebrale, uno dei principali responsabili dell’umore,  ha livelli bassi nei casi di persone depresse.
La depressione è definita stagionale quando la quantità degli ioni negativi nell’aria è molto bassa a discapito di quelli positivi più numerosi.

Di contro, l’esposizione agli ioni negativi è in grado di far aumentare i livelli cerebrali di serotina. E non è finita qui… gli ioni negativi, se respirati, bendispongono a tutto, nel senso che inducono nell’individuo stati di serenità, hanno effetti benefici sull’energia perché migliorano l’assorbimento di ossigeno,  facendo sentire più vigorosi , persino sulla libido. Un benessere generale dove ci si sente più contenti, ricettivi ed energizzati, una sorta di Prozac naturale ma senza effetti collaterali.
L’effetto positivo degli ioni caricati negativamente include tutti gli organismi viventi, piante comprese, che crescono più sane e più velocemente. 

bora sul mare

bora sul mare

Ok, e dove troviamo ioni negativi da respirare?
In natura gli ioni negativi si formano se presenti particolari condizioni: scariche elettriche dovute alla differenza di potenziale nell’atmosfera (i fulmini), alcune reazioni chimiche come la fotosintesi vegetale, le tempeste elettromagnetiche dovute all’attività delle macchie solari, la forza di caduta dell’acqua con un certo impeto (cascate, mareggiate, maree, onde…), gli spruzzi provenienti dalle onde che si infrangono sul litorale e lo caricano negativamente (effetto Lenard: l’acqua cadendo su di un solido lo carica negativamente… non mi dilungo, c’è google)  e alcune particolari turbolenze atmosferiche come la frizione generata da grandi masse d’aria che si muovono rapidamente sopra la terra.

Ora… la Bora può essere decisamente definita una grande massa d’aria che si muove rapidamente sopra la terra, se è Bora chiara c’è il sole, ma se è Bora scura arriva accompagnata dai fulmini dei temporali, altri generatori di ioni negativi (“E’ in presenza di Bora scura che si rilevano le massime raffiche, con record storico raggiunto a Trieste proprio il 10 Marzo 2010, quando si registrò una raffica di 188km/h, ma sulla Slovenia si raggiunsero i 220 km/h”); inoltre, soffiando costantemente sul mare provoca onde che si infrangono sulla costa ionizzandola negativamente, ioni negativi che grazie ai forti refoli si spargono per tutta la città.

Quindi si può dire che la Bora è una potente fabbrica di ioni negativi. E io posso dire, a ragion veduta, che nelle giornate di Bora mi sento di buon umore, contenta, decisamente sssssssssssss spumeggiante.

:)
La Bora è terapeutica!

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3. potrei fare l’amplein con 3 cose invernali tipicamente triestine, che ne so… magari citando la jota la tipica minestra invernale coi capuzi garbi, fagioli e pancetta, buona ma… in realtà la terza cosa bella della stagione fredda  è l’entrare in un caffè del centro ed ordinare un Irish Coffee per scaldarmi: zucchero di canna, whisky, caffè forte e bollente, panna

In questi giochini taggo sempre come richiesto dalle regole, lo scopo non è costringere sventurati a portare avanti il gioco ma segnalare i blog, implicitamente suggerendo agli altri a passare a darci un’occhiata. Ciau!

maus

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Bloody Ivy


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