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Tagli alle rinnovabili, tempi duri per la Germania

Creato il 12 novembre 2014 da Pdigirolamo

rinnovabili_germaniaTempi difficili per la “verde Germania”, che vede messa a forte rischio l’ambizione di generare l’80% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2050.

A creare i primi problemi è stata l’Europa, creando target piuttosto deboli e conservativi per il 2030. Ma lo scoglio che sembra essere più ostico da superare sono i tagli dei sussidi al solare.

Un brutto colpo, soprattutto alla luce delle ultime allarmanti notizie sul climate change diffuse in questi giorni dall’Ipcc.

E sì che la Germania ha più volte dimostrato di voler andare fini in fondo sulla strada che porta alla sostituzione del carbone nel proprio mix energetico. Già dal 2008, all’indomani della definizione dei nuovi target da parte della Ue, i tedeschi hanno dato un impulso molto forte agli investimenti sulle rinnovabili.

Tra le iniziative più eclatanti, la conversione all’energia pulita dello stadio del Werder Brema e il Luna park di Freimark. Tramite una sottoscrizione, i tifosi hanno potuto acquistare l’1% dell’energia prodotta dallo stadio, che produce un surplus energetico capace di soddisfare 500 abitazioni all’anno. Non solo, perché il prezzo dell’elettricità è legato ai risultati del club. Se la squadra vince, la tariffa energetica si abbassa.
Inoltre, come qualche lettore ricorderà, a luglio avevo scritto un post relativo allo Schleswig-Holstein, prima regione europea a essere rinnovabile al 100%.

Ciononostante, come si diceva all’inizio del post, l’industria solare tedesca non se la passa benissimo. Il crollo del prezzo dei pannelli ha dimezzato i posti di lavoro, e se a ciò si aggiungono i prossimi tagli agli incentivi, c’è poco da stare allegri.

 

[foto da greenbiz.it]



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