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Taglio rating, dopo il downgrade di Fitch cosa fare con BoT e BTp

Da Mrinvest

Con il taglio rating lo scenario italiano peggiora. Crisi economica e stallo politico inducono alla prudenza. Attesa per i BTp Italia

Taglio rating, dopo il downgrade di Fitch cosa fare con BoT e BTpLo scorso venerdì l’Agenzia Fitch ha deciso per un taglio rating, declassando il debito pubblico italiano, portando il suo giudizio da A- a BBB+ e mantenendo un “outlook” negativo. Ciò significa che ulteriori bocciature potrebbero seguire nei prossimi mesi, mentre già si parla del possibile arrivo del “downgrade” di Moody’s. Nota positiva di speranza è che, nonostante il taglio, Fitch afferma che il rating dell’Italia rimane comunque a livello di investimento (investment grade).

Alla base del taglio rating di Fitch c’è lo stallo politico creatosi a Roma dopo il risultato inconcludente delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Senza un Governo e con una crisi che sta divorando il 

nostro Paese, l’Agenzia teme sulla sostenibilità di un debito che raggiungerà quest’anno il 130% del Pil, con un deficit ancora al 2,5%.

La reazione della Borsa di ieri, la prima seduta dopo il taglio rating, è stata negativa, come del resto quelle europee, ma non c’è stato crollo e lo spread, dopo un leggero aumento, si è attestato in chiusura di contrattazioni a 312. In altri termini, non siamo ancora in un clima di panico e di fuggi-fuggi dai nostri BoT e BTp.

Tuttavia, al momento, la prudenza dovrebbe essere il faro di qualsiasi ragionamento per il piccolo investitore, soprattutto se si ha intenzione di investire in BTp in ottica speculativa per poterli rivendere a breve ad un prezzo maggiore. Infatti, potrebbe realizzarsi uno scenario sfavorevole, con i prezzi dei BTp in discesa anche se con rendimenti in aumento.

Qualche spunto sulla tenuta dei titoli poliennali lo si avrà a fine mese, quando avverrà il quarto collocamento del BTp Italia, il bond retail che lo scorso anno ha raccolto 27 miliardi in tre emissioni.
Quest’anno dovrebbero esserci solo due emissioni, ma difficilmente si realizzerà il boom di ottobre, quando è stato raggiunto il record assoluto di sempre con 18 miliardi di euro raccolti in una sola seduta. Restando la scadenza quadriennale, il rendimento minimo garantito potrebbe essere ritoccato al rialzo, anche se ad ottobre vi era un livello dello spread simile a quello odierno, sempre che nel frattempo non si abbia un allargamento. Ma se cinque mesi fa lo scenario sembrava volgere verso un abbassamento dei rendimenti e del divario, oggi siamo in una fase di grossa incertezza.

Poiché il BTp Italia è stato pensato e tagliato per le esigenze del piccolo risparmiatore italiano, sarà importante verificare quanto riuscirà a raccogliere ed a quali condizioni. Un test importante di tenuta del sistema Italia dopo il taglio rating di Fitch e visto che l’emissione cade nel bel mezzo dei tentativi di formare il Governo, per cui risentirà inevitabilmente degli accadimenti politici.


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