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tampona-menti

Da Tinynoemi
è stato un attimo ed in quell'attimo il cervello mi si è spento. letteralmente. ho sentito solo l'urto e poi più nulla. confusione. l'autostrada era particolarmente buia ed io con il consueto e supponente controllo del multitasking straparlavo al telefono, colpevolmente distratta per riempire il silenzio della radio rubata. la certezza di non aver fatto nulla di sbagliato non razionalizzava l'evento che si stava verificando. qualcosa mi aveva urtato. era buio, i vetri erano appannati e la vista come al solito inefficiente. per qualche secondo non ho capito assolutamente nulla. ho avuto solo tanta paura. confusione, spaesamento e paura. lentamente ho accostato sulla corsia di emergenza e per qualche secondo sono rimasta seduta con la testa che mi faceva male fra le mani, mentre nel collo e nella schiena rimbombavano eco del colpo ricevuto. pochi secondi credo, ma il cuore tachicardico non mi dava tregua. tremavo. ho pensato solo a respirare. calmarmi e respirare. del tutto aliena alla mia lucidità. ho aperto la porta ed ho sentito la macchina dietro urlarmi di non scendere e di raggiungere la piazzola di sosta poco più avanti. non mi ero resa conto che stavo per scendere sull'autostrada. ero spaventata e tramante ancora. il telefono squillava mia sorella allarmata aveva ricevuto un sms che l'avvertiva dell'incidente. tutto concorreva a confondermi di più. non era un miracolo, ma solo il mistero della fede di una tecnologia a me oscura: la scatola nera. nemmeno sapevo che l'avessimo. tutto il dopo non ha importanza. tutto l'evento è in quei secondi tra il momento e la sua elaborazione. sono attimi, sono frazioni di attenzione in cui la logica perde la sua logica sopravanzata dalle sensazioni e dagli umori. in quegli istanti si diventa pura emozione. è l'accelerazione cardiaca a comandare il cervello. proagonista indiscusso il rumore dei battiti che intensifica il respiro. il sangue non arriva al cervello e si abdica il contatto con se stessi. non ricordo di aver colpito con la testa il volante eppure ora mi fa male la fronte. un bernoccolo spuntato dal nulla mi ricorda che non ho il controllo su tutto.

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