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Tanti dubbi, poche certezze. La crisi senza senso

Creato il 28 settembre 2013 da Giuseppe Lombardo @giuslom
Tanti dubbi, poche certezze. La crisi senza sensoIl Porcellum lo abbiamo criticato in ogni modo: ne abbiamo evidenziato i vizi d’incostituzionalità, le possibili derive autoritarie, la mancanza di meccanismi di trasparenza, la sovversione del principio di rappresentanza. Lo abbiamo fatto tutti, indistintamente, anche coloro i quali avevano attivamente contribuito affinché esso diventasse legge dello Stato. L’Esecutivo Monti, il comitato dei saggi voluto dal Colle ed infine il governicchio Letta avevano preso a riguardo un impegno preciso: trovare in Parlamento le sinergie necessarie al varo di una nuova legge elettorale, una norma che potesse ristabilire i crismi della democrazia in luogo della vigente pagliacciata. Nonostante il plauso trasversale delle forze politiche, nonostante il valore di “priorità assoluta” assegnato al futuro provvedimento, nessuno in Transatlantico ha condotto una battaglia per il ripristino della legalità.Perché mai, allora, tante vergini impure si sconvolgono adesso per la condotta verticistica adottata da Berlusconi? Perché mai il coro delle prefiche si stupisce del fatto che l’uomo più potente d’Italia, lo stesso che sta inchiodando gli interessi del paese alle sue esigenze penali, utilizzi uno sparuto gruppo d’idolatranti seguaci per minacciare un Aventino sui generis, un espediente che non ha precedenti nella storia del paese dall’Unità ad oggi?Il Quirinale ha manifestato stupore e indignazione, respingendo al mittente le accuse di golpe. Se non considerassimo Napolitano il padre putativo di queste poveracciate, l’artefice morale ed il Gran Visir delle larghe intese, potremmo anche accettare l’impeto di repulsione. Ma lo stupore, Santo Dio, in funzione di cosa? Sono ormai mesi che Berlusconi minaccia in ogni tribuna ritorsioni sulla tenuta della maggioranza, ventilando l’ipotesi delle dimissioni collettive con ciclico tempismo, a ridosso delle riunioni della Giunta. Il fautore delle leggi ad personam, l’uomo che vede nei magistrati degli individui “deviati psicologicamente” e nel boss Vittorio Mangano un eroe, l’onorevole che da anni lega le mani al Parlamento per sbrogliare la matassa delle pendenze a suo carico (col silenzio connivente di Re Giorgio), avrà anche il diritto di essere preso sul serio?
Letta, quello piccolo e avventato, non ci sta, reagisce a modo suo, preconizzando una possibile crisi di governo. Ancora una volta il quesito che s’impone è: perché mai? Cosa è cambiato nell’arco degli ultimi dodici mesi? Forse il Pd non sapeva, durante le ultime due legislature, di essersi alleato col Caimano? Forse l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile non aveva sufficientemente appannato il pedigree del sovrano di Arcore? O forse i Cosentino, i Dell’Utri e le Pitonesse erano il prezzo da pagare per garantire la stabilità delle poltrone?Nel degrado delle istituzioni si erge la voce timida dei 5 Stelle. Queste Cassandre del web non fanno altro che rivendicare una presunta diversità antropologica, rammentando come le previsioni del Caro Leader fossero azzeccate per filo e per segno. Privi di una ragione sociale al di fuori della rete, non offrono una visione d’insieme: perché non prendono il Pd in contropiede proponendo un Esecutivo di salute pubblica, magari presieduto da Gustavo Zagrebelsky, in grado di attuare quattro provvedimenti urgenti, ossia taglio dei finanziamenti ai partiti, legge elettorale, conflitto d’interessi e documento di programmazione economica e finanziaria? Cosa aspettano? Un Gesù ligure?G.L.Tanti dubbi, poche certezze. La crisi senza senso

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