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TANTI MODI DI FUGGIRE DA UNA CITTA' - di Stefano Casacca

Creato il 12 febbraio 2013 da Ilibri

TANTI MODI DI FUGGIRE DA UNA CITTA' - di Stefano Casacca TANTI MODI DI FUGGIRE DA UNA CITTA' - di Stefano Casacca

Titolo: Tanti modi di fuggire da una città
Autore: Stefano Casacca
Editore: Gorilla Sapiens
Anno: 2012

La raccolta di racconti dell’autore milanese Stefano Casacca è un tentativo di creare un mondo sfaccettato, i cui diversi aspetti sono illustrati da quattordici storie, dal gusto vagamente fantastico e surreale, intrecciate fra loro da sentimenti, dettagli e riferimenti comuni.

Liber, il protagonista di Scorre fra i tetti il fiume alto del cielo (titolo tratto da una poesia di Neruda), riceve una serie di lettere da un altro se stesso che, in virtù di scelte differenti, si è trovato a vivere una vita diversa o, piuttosto, vite diverse. In questo racconto fanno capolino alcuni personaggi che incontreremo successivamente: il Liber assassino su commissione con pulsioni suicide di Frantumi; il vecchio che, invece, uccise per sbaglio (Segni); il bimbo che cerca un contatto con il nonno, morto in guerra (Acqua cielo terra); la donna dei Castelli di carte (di ispirazione borgesiana); il padre e il figlio presi dalla loro Wanderlust; il Liber di A piedi nudi, che riscrive la realtà rendendola più bella.

La sensazione è che l’autore avrebbe potuto investire nella sua creatura, oltre alla testa, ambiziosa e colta, anche un po’ più di cuore. Ad esempio scegliendo di accompagnare i personaggi nel loro percorso di cambiamento e non limitandosi a collocarli in realtà squallide per poi descrivere una trasformazione in cui è difficile immedesimarsi. Provare empatia per la solitudine e la malinconia, sentimenti potenti che accomunano molti di loro, diventa complicato.

Ci sono momenti gradevoli e freschi, come in Acqua cielo terra:

Pensavi che tutto sommato il nonno non era diventato una delle tante stelle, ma si nascondeva tra i giunchi del laghetto. Questo perché non t’importava che lui fosse luminoso. Tu lo volevi vicino”.

Altri, in cui l’uso delle similitudini lascia perplessi:

“…ogni segnale visivo sonoro olfattivo mi elettrizza i pori come se uno scienziato nazista mi stresse trasferendo informazioni sottopelle con aghi sottilissimi”.

Pubblicare racconti è una scelta coraggiosa, questo libro attrae e incuriosisce sin dalle prime pagine, anche grazie alla gran quantità di citazioni letterarie e artistiche. Ma inserire citazioni è pericoloso, si rischia che, a conti fatti, la cosa migliore del libro siano proprio quelle.

  

 

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