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Tanto Rumore per Nulla?

Creato il 17 febbraio 2012 da Pedroelrey

Che l’esperienza di lettura digitale sia, per usare un eufemismo, ampiamente migliorabile, non è solo l’opinione diffusa di chi, a cominciare dal sottoscritto, ha sperimentato personalmente la leggerezza e la scarsa accuratezza di trasposizione al digitale della maggior parte delle pubblicazioni che nascono su carta stampata, ma anche il risultato di una recente ricerca condotta sui possessori di tablets che non solo ne denunciano i limiti attuali ma arrivano addirittura a dichiarare che  in ben il 65% dei casi ritengono l’esperienza di lettura su carta più soddisfacente.

Indicazione non trascurabile alla quale si aggiungono ora, per la prima volta, i dati ufficiali delle vendite delle digital edition delle principali riviste sul mercato anglosassone. Si ha così modo di verificare che, ad esempio, «Men’s Health», la rivista più venduta in formato digitale in Gran Bretagna, ha totalizzato una media di  7,779 copie in questo formato durante il secondo semestre del 2011 contro le oltre 202mila della versione stampata.

Anche se la metodologia non consente ancora di effettuare un confronto diretto con la corrispondente versione cartacea, la distanza è talmente abissale da lasciare poco spazio a dubbi, come conferma ulteriormente, se necessario, la visione delle diffusioni cartacee di altre pubblicazioni quali, a titolo esemplificativo, «Cosmopolitan» [5,675 vs 318,511] o «GQ» [5,731 vs 99,365].

Vedendo i numeri è forte la sensazione che sin ora si sia fatto tanto rumore per nulla.

Tanto Rumore per Nulla?


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