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Tassare la finanza per uscire dalla crisi

Creato il 05 gennaio 2013 da Controcorrente

Articolo di Angelo Mazzoleni, pubblicato sulla rivista "ITALIANOTIZIE"

Tassare la finanza per uscire dalla crisi
Alcuni dati sulla concentrazione della ricchezza  su cui riflettere:

"-secondo la UN Conference on Trade and Development (Conferenza dell’ONU su Commercio e Sviluppo), il numero di “paesi meno sviluppati” è raddoppiato negli ultimi 40 anni,-uno studio del World Institute for Development Economics Research (Istituto Mondiale per la ricerca sull’economia dello sviluppo) evidenzia che la metà inferiore della popolazione mondiale detiene circa l’1% della ricchezza globale,-secondo il più recente “Global Wealth Report” di Credit Suisse, lo 0,5% di persone più ricche controlla più del35% della ricchezza mondiale .Il 2% delle persone più ricche detiene più della metà di tutto il patrimonio immobiliare globale.Anche secondo "The Economic Collapse" la ricchezza diventa sempre più concentrata nelle mani di pochissimi, ed il ceto medio sta scomparendo  anche nelle nazioni benestanti come gli Stati Uniti...
-uno studio, diffuso dall'Observer e realizzato, per il gruppo Tax Justice Network ,da James Henry, esperto di tassazione ed ex capo economista della società McKinsey dicono che  i capitali evasi e nascosti nei paradisi fiscali  ammontano ad una cifra compresatra 21000 e 32000 miliardi di dollari. Le stime a cui è arrivato Henry derivano dall'incrocio di diversi dati, da quelli della Banca per i regolamenti internazionali, a quelli del Fondo Monetario Internazionale.E’ stato calcolato che basterebbe il rientro dei super-capitali evasi per azzerare l’attuale crisi europea del debito...Le stime più attendibili europee  dicono che se si applicasse un tasso dello 0,1 per cento sulle transazioni finanziarie mondiali, il relativo gettito garantirebbe un'entrata fra i 160 e i 170 miliardi di dollari, il doppio della somma annuale necessaria per debellare la povertà estrema del mondo.Sull’"Economist", che certo non puo’ definirsi di matrice comunista, si affermache  il problema della crisi occidentale dipende proprio dalle  enormi disparità di ricchezza e da una mancata redistribuzione della stessacome si faceva in passato. Persino Soros ed altri ricchi  sostengono oggi la necessità di tassazioni sulle rendite e transazioni finanziarie che ,basterebbero a farci uscire dalla crisi.Secondo l’economista francese Thomas Piketty «la ricchezza detenuta nei paradisi fiscali sarebbe sufficiente a trasformare l’Europa in un grosso creditore netto nei confronti del resto del mondo»."Infine, altre stime calcolano che il10%degli Italiani detengono un patrimonio complessivo pari al triplo del nostro debito, mentre i capitali evasi nella sola Svizzera ammontano a diversecentinaia di miliardi di euro.
Le implicazioni di tutti questi dati sono evidenti: -confermano che le politiche di rigore imposte ai vari paesi in crisi, la privazione dei diritti e il dissanguamento delle classi sociali più deboli, attuate in Italia da Monti e le sue ricette fallimentari, sono del tutto inutili e funzionali ai poteri forti internazionali, tutti i dati istat e della corte dei conti lo sanciscono , 
- che si potrebbe uscire dalla crisi perseguendo una  decisa politica atta a redistribuire la ricchezza tassando la finanza  e le transazioni finanziarie, da un lato e a  stanando con determinazione, nei paradisi fiscali, gli evasori ,di cui si conoscono i nomi più importanti dall'altro. Basterebbe che governi europei di concerto con gli  Usa, fino ad oggi succubi del mercato, decidessero di perseguire, insieme ed in accordo,  una politica nuova diredistribuzione della ricchezza,  premessa anche per la costruzione di una vera Europa dei popoli. Ma questo potrà avvenire solo con la determinazione di una   vera sinistra al governo che giochi di concerto con Hollande ed Obama. Purtroppo noi,in Italia,  ci ritroviamo il PD...
Una battaglia dura perché, come vediamo,dalle molte reazioni contrarie alla Tobin tax, (la sacralità e l’intoccabilità dei ricchi è sempre stata la bandiera delle destre) dovranno combattere contro dei poteri che hanno dalla loro media stampa e  uomini "sponda"all'interno  dei governi e delle istituzioni.
In ogni caso,  perché  si realizzi  il profondo cambio di rotta sopra descritto,  è fondamentale che nei vari paesi,come già successo in Francia, si affermino forze nuove progressiste,di vera sinistra e con leader coraggiosi, capaci di contrastare quei poteri finanziari e non di esserne succubi o asserviti.Solo Vendola in Italia propone oggi laricontrattazione dell'assurdo vincolo del pareggio di bilancio, che impedisce ogni crescita e serve solo a pagare gli interessi del debito agli strozzini della finanza ed alla Germania. 
Il m5s propone invece l'uscita dall'euro o quantomenola minaccia di farlo per ottenere un abbandono delle fallimentari politiche da "rigor mortis" che tutti i maggiori nobel per l'economia hanno criticato in questi mesi.Una ottima arma di pressione perchè neppure la Germania puo' permettersi l'uscita dell'Italia dall'Euro.

Purtroppo in Italia abbiamo ancora le caste al potere e ce le ritroveremo ancora, se passerà il porcellum2 come vogliono i poteri forti ed i filomontiani.

Ecco perchè solo una unione tra le forze antimontiane ed antiliberiste (sel idv e M5S) potrebbe portarci, con ricette diverse, fuori dal circolo vizioso e senza sbocchi se non quello greco, in cui ci ha portato Monti.

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