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Teaser Tuesdays #86

Da Glinda
Teaser Tuesdays #86Mentre penso che, visto l'entusiasmo con cui avete accolto quella di "After", dovrei recuperare tutte le recensioni negative che ho lasciato in arretrato per darvi qualcosa con cui intrattenervi, le mie letture vanno a rilento. Non così a rilento però da impedirmi di regalarvi un teaser del romanzo che sto sbocconcellando (sì perché di sicuro non riesco a divorarlo con i miei ritmi da bradipo con le pile scariche)!Teaser Tuesdays rubrica ideata dal blog Should be Reading che si tiene di martedì e a cui potete partecipare tutti seguendo le semplicissime regole in basso! E' bello far conoscere ai lettori nuovi libri offrendo loro un estratto, facciamolo in tanti!
Regole del teaser tuesdays:
  • Prendi il libro che stai leggendo in una pagina a caso; 
  • Condividi un breve spezzone di quella pagina ("Teaser")
  • Attento a non fare spoiler!
  • Riporta anche il titolo e l'autore così che i tuoi lettori possano aggiungere il libro alla loro wishlist se sono rimasti colpiti dall'estratto.


IL TEASER DI OGGI


Con molta lentezza sto leggendo "Il cielo in una stanza", piuttosto bello devo dire, ma forse non adatto al periodo! Ho voglia di letture da ombrellone. Comunque ecco il teaser!Teaser Tuesdays #86

I due giorni che seguirono passarono senza grandi cambiamenti. L’unica novità della mia allegrissima vita da ricoverata fu l’arrivo di un nuovo infermiere. L’avevo visto in poche occasioni, ma in compenso, ogni volta che era passato là davanti, avevo allungato il collo per riuscire a seguirlo con lo sguardo fino all’ultimo istante. Era una specie di dio greco, ma coi tatuaggi e la divisa.
O se non altro era così che lo descrivevano le infermiere.
Avendo trascorso la maggior parte della mia esistenza in ospedale, ero consapevole di essere abbastanza inesperta in fatto di uomini, ma se uno era figo lo capivo, ed era evidente da come sbavavo ogni volta che quello nuovo passava fuori dalla mia stanza.
Oltretutto non è che fosse soltanto figo. Era diverso.
Due caratteristiche che, se messe insieme, per una donna erano letali. Anche se la donna in questione ero io. Insomma, per farla breve, era un tipo interessante.
Era entrato nella mia camera un paio di volte. Controllava i valori, ma poi se ne andava senza dire una parola. Al massimo mi aveva salutata o farfugliato qualcosa mentre osservava il monitor. Sempre a testa bassa, si limitava a fare il suo lavoro: mi misurava la pressione – di sicuro più alta quando c’era lui – e poi passava al resto. Ogni volta che mi sfiorava sentivo qualcosa di strano, di forte. Ma non capivo bene cosa fosse. Conclusa la sua routine, mi salutava con un gesto del capo appena accennato e io ne approfittavo per guardare quegli occhi ipnotici, verdi come il mare.
Nel vederlo arrivare, mi ripromettevo sempre di dirgli qualcosa, fargli una domanda, tanto per sentire la sua voce, ma io non ero abituata a parlare con persone della mia età.
E che cosa gli dico: hai visto Jimmy Fallon ieri sera? Dimmi un po’, le feste universitarie sono pazzesche come si vede nei film? Ma davvero la gente dice cose tipo: «ti lovvo» e «scialla»?
Di fatto, al di là di ciò che leggevo nei libri e vedevo in TV, non avevo la minima idea di quello che succedeva nel mondo reale. La mia vita girava tutta intorno agli ospedali e, quando non ero ricoverata, ero a casa. Terrorizzata dell’impatto negativo che il mondo esterno avrebbe potuto avere sulla mia salute, mia madre mi teneva sotto una campana di vetro. Non ero andata neanche a scuola, perché era lei a farmi lezione, a casa. Non avevo mai fatto niente all’aria aperta e non ricordavo un solo momento della mia vita in cui avessi avuto a che fare con qualcuno che non fosse un medico o un infermiere.
Teaser Tuesdays #86  
ASPETTO I VOSTRI TEASER!

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