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Telefoni bianchi – Dino Risi

Creato il 18 febbraio 2013 da Maxscorda @MaxScorda

18 febbraio 2013 Lascia un commento

Telefoni bianchi
Sappiamo che s’intende per "telefoni bianchi", definizione in chiave dispregiativa che va oltre l’attribuzione di un genere cinematografico , conseguenza ovviamente del periodo storico che induce senza alcun discernimento, a gettare anche il bambino assieme all’acqua sporca.
Per uno come Risi, lavorare sul ventennio e’ come sfondare una porta aperta, attraverso l’opportunita’ di mettere in luce idiosincrasie ed idiozie che il ventennio successivo al ventennio e per tutti i ventenni futuri, sempre rimarranno nel mondo dello spettacolo e non.
Lei, Agostina Belli la protagonista, e’ la classica ragazzotta di modesta estrazione e senza alcuna possibilita’ di successo, che stravede per il mondo dello spettacolo e per il quale e’ disposta veramente a tutto.
Andra’ a Roma in cerca di fortuna, che infine trovera’ ad un prezzo anche salato.
Iniziamo col tributare alla Belli il meritato plauso perche’ brava e giustamente premiata per la sua interpretazione e non di meno, ricordiamolo, bellissima.
Fu con questo film che da ragazzino imparai a riconoscerla e me ne innamorai come solo a quell’eta’ si puo fare per una immagine su uno schermo. Protagonista assoluta delle scene, non deve essere stato facile primeggiare tra tanti nomi illustri tra i quali ricordiamo Gassman, Tognazzi, gli ormai separati in casa Cochi e Renato e parecchi altri.
Riguardo Ponzoni, e’ bravo e merita il ruolo di primo piano, per quanto non sia un attore che sappia andare oltre il buono-ma-sfortunato.
Per il resto la storia ha un buon ritmo, diverte con quella punta di amaro che diviene fiele nel gioco scorretto del regista e dei suoi sceneggiatori di mettere in scena cio’ che definirei abusi storici ed intellettuali.
Penso alla finzione sulla fucilazione dell’attore Gassman, facendolo morire d’infarto quando la memoria torna alla tragica storia purtroppo vera di Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, vere celebrita’ dei "telefoni bianchi", trucidati dai partigiani avendo la sola colpa di aver recitato in film non graditi all’arroganza dei vincitori quando in realta’ e non mi sorprende, lo scopo era la rapina.
Risi poteva risparmiarcelo.
Ultimi colpi di coda di una commedia all’italiana ormai in via di esaurimento, malgrado tutto si fa ancora piacere.

Scheda IMDB


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