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Tema: Le castagne al fuoco

Da Svolgimento @svolgimento
Un’uscita plateale. Ovviamente sbattendo la porta. Si concludono così venti anni di vita coniugale .Gianni l’aveva conquistata cantandole all’orecchio Che odore di castagne al fuoco.... Era diventata la loro canzone.Oggi, quando Rosalba è uscita dalla porta ha detto così: Le castagne al fuoco sbattitele in culo, frocio.Gianni ha fatto finta di non ascoltarla, in fondo lei se ne stava andando, la casa restava a lui, al più si sarebbe portata, ma non subito, un po’ di mobili. Dopo che la porta si è chiusa, Gianni ha risposto, sottovoce ma ha risposto, quasi parlando tra sé e sé, o forse pensando a voce alta. E comunque è stato categorico: frocio tuo padre, le ha detto. (Se lei l’avesse sentito sarebbe andata su tutte le furie. Perché che il padre di Rosalba è frocio, in giro si sa alla grande.) Gianni lo ha detto e poi si è messo seduto e ha poggiato piedi e scarpe sul tavolino. Un giro dei canali televisivi: solito gossip.Controlla l’orologio: sono le 18:00. Tutto va bene, sì, tutto va bene.Gianni si alza. Meglio uscire e fare la sua prima spesa da scapolo dopo tanti anni di matrimonio. Comprerà tutte quelle cose che Rosalba definiva porcherie. La trippa al sugo della simmenthal per esempio. O il minestrone knorr. O gli spinaci filanti quattro salti in padella. I fagioli, i fagioli che lei non cucinava perché lui poi si dava alle arie da opera: così lei diceva. Una volta lo disse pure mentre a tavola c’erano alcuni colleghi di lavoro: aveva parlato apertamente del meteorismo flatulente di Gianni. Gianni ne prende cinque di scatole di fagioli e le ripone con cura nel carrello. Allo scaffale delle bibite invece afferra dieci bottiglie di birra e un bottiglione di vino da cinque litri. La casa deve sembrare una taverna, alla faccia di Rosalba.Mentre Gianni vede sfilare la merce sul tappeto mobile della cassa, con gli occhi ammicca alla cassiera: è carina e lui è disponibile, da un paio di ore è disponibile. Lo scriverebbe sui pilastri dei portici, nei bagni dei pub, alla stazione, ovunque ci sia una messaggeria: Quarantenne da sballo si è appena liberato da asfissiante matrimonio. É tentato dal cercare il contatto con lei ponendogli la carta di credito direttamente in mano, poi lascia perdere.
Insacca la spesa, la ripone nel cofano. Lascia pure un euro al parcheggiatore (Rosalba gli avrebbe dato del coglione), mentre glielo dà sottovoce dice Alla faccia.Adesso può andare a casa. Spesa sufficiente per tutta la settimana, benissimo, può dedicarsi pienamente alla nuova attività dei prossimi cinque anni almeno (non crede di volere una unione fissa prima di tanto), sì, cinque anni saranno sufficienti per disintossicarsi. É tempo di darsi alla caccia, al sesso sfrenato, al sesso multiplo, orgiastico, sadomaso, estremo, vissuto sino allo spasimo. Ma da domani. Per stasera tranquilla serata di riflessione. Si ferma davanti alla videoteca, un bel film magari non sarebbe male. Qualcosa di Bruce Willis, sì, Bruce Willis: anche è stato mollato da Demi Moore ed è rinato.Entra nella videoteca. Ci sono mille titoli, suddivisi per categorie: gialli, commedie, drammatici. No, drammatici no. Lui ne è appena uscito fuori da un dramma, figuriamoci. E sentimentali nemmeno: basta con i sentimenti. Dei tranelli e degli inghippi in cui ti portano i sentimenti Gianni è un esperto e sa di cosa diffidare.Dopo un po’ Gianni esce felice, raggiunge l’auto e sgomma. Ha preso due film di Moana Pozzi. Se li godrà comodamente seduto in poltrona, una mano alla bottiglia della birra, l’altra che raccoglie fagioli dal piatto, o direttamente dalla lattina. Sempre che non si addormenti.GD

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