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Tempo di parole in NBA

Creato il 28 settembre 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

heatIeri è stato il Media Day nel campionato NBA, il giorno cioè in cui i giocatori e gli allenatori si siedono davanti ai giornalisti per parlare della stagione che va ad iniziare. E’ il primo rito dell’anno per le varie franchigie che già da oggi hanno iniziato il lavoro sul campo con il training camp. Sentire parlare ufficialmente per la prima volta i nuovi acquisti, i giocatori promossi a leader, quelli che vorrebbero andarsene, è una cosa che attira per forza di cose la stampa, e neanche a dirlo il maggiore interesse c’è stato attorno ai “Miami Thrice“, che dopo la presentazione spettacolare di qualche mese fa sono tornati a parlare tutti 3 insieme.

E allora partiamo proprio dal nuovo trio dei Miami Heat , la squadra che parte con la maggiore pressione vista la corazzata costruita. Dwyane Wade ha parlato da leader della squadra:

Quando giochi nella Nba con la pressione ci devi convivere, non è un problema, a inizio campionato tutte le squadre puntano a vincere il titolo, poi la selezione la fa il parquet. Noi partiamo con grandi ambizioni ma sappiamo che ci sarà da lavorare duramente. Sarà un lungo cammino, ma sono convinto che ci divertiremo. Chris, LeBron e io saremo molto altruisti, il nostro compito è quello di far crescere il gruppo e aiutare il resto della squadra.

LeBron James gli ha fatto eco, parlando anche ancora della sua scelta:

Dobbiamo lavorare parecchio per diventare una squadra all’altezza del titolo NBA. Negli ultimi mesi ne ho sentite di tutti i colori, mi viene da ridere a pensare a quante persone ti vogliono dare dei consigli senza considerare i loro problemi. Comunque sia non voglio pensare al passato. Quello di Cleveland è un capitolo chiuso, ho sentito al telefono diversi miei ex compagni di squadra e a loro auguro tutto il bene possibile. Le parole di Jordan, Magic e Barkley? Naturalmente ho rispetto per queste persone, ma le decisioni che mi riguardano le prendo io.

Infine chiude l’altro nuovo arrivato, Chris Bosh:

Ognuno dovrà fare la sua parte; nella storia della Nba nessuna squadra ha mai vinto grazie a tre soli giocatori, tutti dobbiamo contribuire, dal miglior giocatore al 15° cestista della rosa.

anthonyDa tre giocatori che punteranno al titolo, a uno a cui piacerebbe trovare una squadra di quel livello, Carmelo Anthony, che si è presentato al ritrovo dei Nuggets:

Non ho mai chiesto di essere ceduto, non ho mai, nemmeno una volta, parlato su tutte queste voci di mercato. Alla fine della stagione mi siederò attorno a un tavolo con la mia franchigia, con i Denver Nuggets, e ne parleremo. E’ stata una lunga estate e sono molto contento di essere di nuovo in campo.

Altro giocatore che vuole andarsene è lo spagnolo Rudy Fernandez che continua a esprimere la volontà di tornare in patria e che presto sarà accontentato dai Blazers:

Non voglio uno scambio, preferisco tornare a casa con la mia famiglia e giocare in Europa. Non voglio sentire parlare di New York o Chicago, voglio solo sentire che sto per tornare in Europa. Lo stile di gioco europeo mi piace di più.

Grande interesse c’era anche attorno a Gilbert Arenas, tornato a parlare ai media dopo il fattaccio dello scorso anno che l’ha tenuto fuori dal campo:

Sono molto felice, so che dovrò solo scendere in campo e giocare il mio miglior basket, sono cresciuto e ho capito che il mio unico obiettivo dovrà essere il campo.

Parole importanti anche quelle di Tony Parker, che giura amore e fedeltà alla citta di San Antonio:

Ho detto che voglio restare a San Antonio, ma se gli Spurs non vorranno tenermi, capirò la situazione. Ma io sicuramente voglio restare qui. Un sacco di gente penserà che sto dicendo questo a causa del mio ultimo anno di contratto, ma in realtà lo sto dicendo a causa di Timmy [Duncan], non a causa del mio contratto. La stagione NBA è lunga, e Timmy avrà 35 anni, quindi sento come se questa è la nostra ultima possibilità di vincere davvero un campionato.

Knicks Media Day BasketballInfine non possiamo non chiudere con le parole dei due italiani, Bargnani e Gallinari.
Il Mago non ha paura delle nuove responsabilità e del ruolo da leader che gli è stato dato dai Toronto Raptors per questa stagione:

E’ strano andare nello spogliatoio e vedere che, dopo tanti anni, Bosh non c’è. Lui ha fatto una scelta che va rispettata. Quest’anno avvertiamo grandi aspettative, è qualcosa che non riguarda solo me. Io cercherò di giocare nel miglior modo possibile per me e per il team. Non veniamo certo dalla conquista del titolo, quindi dobbiamo migliorare tutti. Cercherò di essere più aggressivo, cercherò di giocare più vicino al canestro. I miei numeri sono migliorati lo scorso anno. L’obiettivo è continuare così.

Anche il Gallo è carico per questa stagione e vede i suoi Knicks come una buona squadra:

Questo gruppo mi piace molto, vedo grande entusiasmo. Sarà una lunga stagione e ci saranno per forza di cose alti e bassi, ma dobbiamo riuscire a rimanere positivi. Naturalmente puntiamo ai playoff.


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