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Tempo prolungato, l’assessore si autopromuove per il favore ai privati e i lavoratori sottopagati; e noi ripresentiamo la fondamentale lettera di carmelo Murabito (cisl)

Creato il 02 marzo 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

All’amministrazione comunale piace promuoversi da sola. Questionario, libere risposte ovviamente, tutti felici e contenti del modello Jane. Basta leggere o almeno adocchiare il comunicato stile Pravda al seguente indirizzo del sito del comune: http://www.comune.cremona.it/Article6687.phtml. certo dei diritti connessi alla prestazione lavorativa non importa granché, abbiamo capito.

quando non c'era lo statuto dei lavoratori....

quando non c’era lo statuto dei lavoratori….

Però c’è sempre il però. E dopo tanti elogi qualcuno dice “però” e a tanti vengono dubbi, si ricordano di certi particolari, e si è travolti da un fiume di perplessità. (Più o meno diceva così Salvo Randone in una celebre scena del film “La classe operaia va in paradiso” di Elio Petri).

Il però è una lettera di carmelo murabito (cisl), che indica il prezzo di questo tempo prolungato. La data è 18 settembre 2012.

Tempo prolungato
Egregio Direttore,
la P.A., a seguito di alcune manovre finanziarie, ha subito negli ultimi anni una sensibile riduzione del personale dipendente.
Nel periodo 2006/2010 170mila unità, 33mila negli EELL (fonte CISL).
Inoltre è stata oggetto di una drastica riduzione della spesa conseguente al blocco di tutti i CCNL, salari accessori, formazione.
Tuttavia, questi tagli hanno ridotto la spesa del personale, ma non la spesa pubblica.
Infatti, la P.A. Per assicurare l’erogazione dei servizi, in mancanza del personale dipendente, ha dovuto aumentare la spesa per appalti, esternalizzazioni e consulenze.
Tagliare semplicemente i posti di lavoro pensando di migliorare la spesa è una scelta che mette a rischio i servizi necessari ai cittadini e alle imprese per lo sviluppo, crescita, occupazione e coesione sociale.
Anche la ns Amministrazione ha avviato questa scelta sostituendo il personale dipendente-precario con appalti al privato sociale, relativamente al servizio del “tempo prolungato” nelle scuole dell’infanzia e asili nido.
La necessaria informativa sindacale, da parte del Comune, è arrivata il 23/8 a seguito di conciliazione in Prefettura.
Desidero esporre alcune riflessioni che sono in linea e confermano quanto esposto in sede di trattativa del 23/8 dalle RSU presenti.

COSTI
Sia la relazione accompagnatoria alla seduta del 23/8, che l’Atto di assegnazione dell’appalto non contengono dati completi ed omogenei, necessari a stabilire il reale risparmio economico dell’esternalizzazione.
Nel tempo sono state declamate diverse percentuali di risparmio: 50% (sulla stampa), 43 (sulla relazione), 30 (sull’Atto di assegnazione), segno evidente dell’incertezza dei dati.
La voce del Personale diminuirà, ma la spesa a carico del Bilancio e delle famiglie rimarrà invariato, nelle migliori delle ipotesi.
In nessun caso sono state considerate le rette che le famiglie non pagheranno più al Comune, ma ai privati: 17.000€ nei primi 4 mesi.
Anche i mancati introiti sono dei costi.
E’ il caso di ricordare che il ns Servizio scolastico è un’eccellenza certificato dai genitori attraverso apposite customer.

CONCLUSIONE
Da quanto sopra esposto, non si riesce a comprendere le motivazioni di convenienza ed opportunità che hanno spinto l’amministrazione ad una scelta così deprecabile.
Il pensiero va al Festival di Mezza Estate, prodotto con successo e qualità dal ns personale interno e ceduto da questa Amministrazione ad una qualificata ditta del campo. I risultati di un volo pindarico sono stati riportati puntualmente sulla stampa locale.
Da molte autorità in campo letterario, scientifico, economico e politico viene segnalato che, prima di una crisi economica, stiamo vivendo una profonda crisi culturale.
Nella cultura non possono non trovare albergo i diritti inviolabili dell’uomo, da quelli di libertà a quelli politici, sociali, lavorativi.
Questi diritti segnati indelebilmente nella ns Costituzione, fanno ormai parte dell’architettura di uno Stato di diritto.
Pertanto, qualsivoglia “spending review” non può prevalere sul rispetto di questi diritti. Anche al fine di evitare malessere economico e sociale. Trovare escamotage burocratici per sottopagare una lavoratrice non assolve al dettato costituzionale del diritto al lavoro e ad una equa retribuzione.
Non metto in dubbio che l’attuale crisi economica comporti la necessità di ridurre la spesa pubblica, tuttavia i tagli devono eliminare sprechi ed inefficienze e non certo la qualità in atto.
I dipendenti comunali, più che un costo da alleggerire, devono essere considerati un patrimonio di professionalità da mettere a disposizione per servizi di qualità ai cittadini e alle imprese, rilevandone attraverso corretti processi di valutazione la redditività.

Grazie per l’attenzione.
Carmelo Murabito – Componente RSU Comune di Cremona


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