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Temporale

Da Loredana V. @lorysmart

fulmini

S’ammala il sole, s’accuccia il monte,
carovane di nere nuvole
stanno in agguato di fronte,
in basso timidi uccelli volano,
in terra trascorrono grigie ombre.
Il tuono, lento dopo il fulmine,
passa con rombo pauroso.
Fitta, gelida la pioggia
s’abbatte in rovesci di scialbo argento,
scroscia in fiumi, scorre in rivoli,
con mal trattenuti singhiozzi.

(Hermann Hesse)

Credo che se stasera fossi qui
a guardare questo temporale così estivo così normale
che ormai nessuno ci fa più caso
manca la luce dove è l’accendino
porca vacca … non lo trovo più non lo trovo più
credo che se tu fossi stata qui a guardare
a luci spente questo temporale
avresti visto che lampi di luce …
che meraviglia di spettacolo …
ma dove sei finita … non ti trovo più … non ti trovo più …
che la natura fosse così stupefacente
non mi ero accorto ero cieco …
mi guardavo solo dentro …
ma per un attimo quel temporale
mi ha preso fuori dalle paranoie
mi ha trascinato via con il suo vento …
poi è finito ed adesso sono qui
a scrivere solo il ricordo
mentre l’angoscia e la tristezza
mi riprendono già …
sto già scivolando di nuovo
dentro me stesso …
che la natura fosse così stupefacente
non mi ero accorto ero cieco …
mi guardavo solo dentro …
ma per un attimo quel temporale
mi ha preso fuori dalle paranoie
mi ha trascinato via con il suo vento … 


Archiviato in:antologia, Musica Tagged: Hermann Hesse, Stadio, temporale

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