Magazine

Tenetevele

Creato il 03 gennaio 2015 da Symbel

Tenetevele

Quelle in foto sono Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due cooperanti italiane rapite in Siria, che espongono un cartello con scritto “Agli eroi di liwa Shuhada, grazie per l’ospitalità e se Dio vuole vedremo la città di Idlib libera quando ritorneremo”.

Peccato che  l‘Itihad Liwa Shuhada Badr (Unione dei battaglioni dei martiri di Badr) sia un gruppo  dedito a saccheggi e altri crimini contro i civili nella provincia di Aleppo, evidentemente vicino alle cooperanti. Inoltre Vanessa Marzullo a giugno su Facebook si complimentava con Al-Nusra, lo stesso gruppo che ne chiede il riscatto e di fatto legato ad Al-Qaida, per l’assalto ad una cittadina siriana

Tenetevele

Sarà, ma questa cosa mi puzza un pò. Perchè queste attiviste sono cosi vicine a gruppi terroristici? Verrebbe quasi da pensare che questo rapimento abbia dietro qualcosa di non chiaro.

Cosi come non è chiaro cosa ci facciano in Siria, dato che non fanno parte di nessuna ONG: ufficialmente erano li per il progetto Horryaty “per servizi idrici, sanitari e culturali” in Siria,  dell’ IPSIA Varese, organizzazione legata alle ACLI , costituito dalle due rapite insieme a Roberto Andervill, che in una recente intervista chiarisce che Horryaty non è un Organizzazione Governativa o una Onlus.

E quindi se non fai parte di nessuna ONG cosa ci vanno a fare in Siria due ragazze non islamiche in mezzo ai ribelli e ai terroristi, in un posto dove è estremamente pericoloso per un’uomo, figurarci per due donne sole, ed estremamente sconsigliato dalla Farnesina?

Al di la di possibili tesi complottiste, quello che non capisco è perche andare allo sbaraglio senza adeguata organizzazione: se finisci ucciso o rapito, guardando con realismo a quello che succede, significa essersela cercata.

Per questo motivo dico che lo stato non deve pagare il riscatto per le due ragazze, anzi dovrebbe scoraggiare ancora di più chi parte in paesi tanto pericolosi, quando non sia strettamente necessario andarci e in mancanza di una adeguata assicurazione che possa farsi carico di eventuali spese per riportarle a casa.

E a parte questo si aggiunge una nota di tipo politico: pagando il riscatto si finisce per finanziare i terroristi , incentivando nuovi rapimenti di connazionali: è preferibile rischiare qualche vita umana, un po come hanno fatto USA e UK con i rapiti decapitati dall’ISIS, piuttosto che spendere ingenti somme del malandato bilancio dello stato e magari rischiare la vita di funzionari (come successe per la liberazione della Sgrena) per chi dopotutto non se lo merita.

Per chi volesse approfondire l’argomento segnalo questo link.

Musapha Al Assam (collaboratore)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :