Magazine Sport

Tennis: una campionessa americana in allenamento a Volvera

Creato il 14 ottobre 2015 da Sportduepuntozero

tennis - Bernarda PeraSta vivendo una settimana di intensi allenamenti presso l’Ace Tennis Center di Volvera, centro votato all’eccellenza, la campionessa croata-americana Bernarda Pera, che ricordiamo protagonista a inizio luglio sui campi del Nord Tennis Sport Club di Torino dove raggiunse la semifinale nel 25.000 $ ITF. La settimana successiva il suo miglior successo di carriera, nel 25.000 $ di Imola: “Un bel periodo – ricorda oggi durante una pausa di lavoro – coinciso con due risultati importanti e belle sensazioni. Peccato perché anche a Torino avrei potuto centrare il titolo se solo fossi riuscita a giocare meglio il tie-break della semifinale”. A Volvera è seguita, in questi sette giorni di test, da Luca Appino, consulente dell’Ace Tennis Center di Volvera per il tennis di alto livello: “Stiamo lavorando intensamente e Bernarda risponde bene alle sollecitazioni. Vedremo a fine settimana se questo rapporto proseguirà oppure no”.

L’occasione è ghiotta per conoscerla, tennisticamente e non. Schiva ma dal sorriso che incanta, Bernarda così ricorda i suoi inizi con il tennis: “Avevo 5 anni e il mio primo maestro si chiamava Lovro Roncevic. Proseguii con lui, a periodi alterni, per alcune stagioni. Non ho mai avuto un vero e proprio coach, poiché il vero punto di riferimento è sempre stato mio padre”. A Volvera è accompagnata dalla sorella Andrea, maestra di tennis a Zadar, terra d’origine di entrambe, e di otto anni più esperta: “Il tennis – ha proseguito Bernarda Pera, attualmente n° 246 Wta e con best ranking di n° 236 – l’ho iniziato seguendo le orme di mia sorella”.

Divisa tra Croazia, dove ha ancora casa e torna regolarmente, e l’America (con il cui passaporto compete) Bernarda ha le idee chiare: “La mia superficie preferita è il duro indoor, quella che meglio si conforma alle caratteristiche tecniche di cui dispongo”. Il colpo migliore?: “Il rovescio biname, con il quale cerco di costruirmi i punti”. La stagione sta volgendo al termine, quali gli obiettivi di fine anno?: “Entrare per la prima volta nelle top 200 Wta e migliorare naturalmente il best ranking”. Per farlo occorre operare un salto di qualità. In quali settori?: “Direi in generale e in particolare sull’aspetto del movimento nonché sull’attenzione tattica”.

“Nel complesso – le fa eco Luca Appino – deve riuscire a progredire nella costanza di rendimento ad alto livello, ciò che differenzia il campione dal giocatore normale”. Annuisce Bernarda Pera, classe 1994 e americana del New Jersey. Non ha idoli particolari nel tennis e poco tempo per concedersi svaghi. A Volvera ha incontrato professionalità e metodo: “Una buona qualità di allenamento, lo sottolineo, e tanta fatica. Sei – sette ore al giorno divise tra riscaldamento, gioco, preparazione fisica, cura del momento mentale legato al nostro bellissimo e difficilissimo sport”. Da lunedì prossimo sarà in gara, per 5 settimane, nel circuito ITF in Francia e Inghilterra, per diversi 50.000 $ e 25.000 $.

Dell’Italia ama il cibo e i bei posti. Prima di concludere i suoi sette giorni a Volvera intende visitare Torino: “Voglio vedere qualche centro commerciale e il centro di Torino. Me ne hanno parlato molto bene e scoprire la storia è sempre affascinante”. Quando le chiediamo quale sua partita sceglierebbe come migliore risponde che “deve ancora arrivare”, mentre quella che rivedrebbe con piacere è una finale di Wimbledon vinta da Nadal alcune stagioni fa contro Federer. Uno sguardo generale sul tennis italiano al femminile: “Avete stupito il mondo, recentemente, con due finaliste agli US Open. Flavia Pennetta ha meritato di vincere per il gioco espresso  ma la più grande sorpresa è stata vedere Roberta Vinci in finale”.

Come definirebbe il tennis USA?: “In stand by. Ci sono tante buone giocatrici nelle accademie in Florida, dove anch’io mi sono allenata – ma non riesce ad emergere colei che potrà succedere alle Williams”. E se fosse proprio lei?. Non dice nulla, sorride e si congeda, felice per aver risolto un’infiammazione al tendine rotuleo che l’aveva afflitta dopo le qualificazioni degli US Open 2015 e pronta all’ultimo rush del 2015/16. L’obiettivo primario, ora, è far bene per cercare di strappare un posto nelle qualificazioni degli Australian Open, primo slam 2016.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :