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Tentazioni (Ir)resistibili

Creato il 10 giugno 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

 Tentazioni (Ir)resistibili

Anno: 2012

Distribuzione: Minerva Pictures Group

Durata: 110′

Genere: Commedia

Nazionalità: USA

Regia: Stuart Blumberg

“E’ come smettere di fumare crack quando hai la pipa attaccata al corpo”. Così lo sceneggiatore Stuart Blumberg (I ragazzi stanno bene), esordiente alla regia, descrive la dipendenza dal sesso e la difficile terapia in Thanks for Sharing, commedia che in Italia esce col pessimo titolo Tentazioni (Ir)resistibili dopo la presentazione al festival di Torino.

Tre uomini alle prese con ansie e paure individuali sono in cura presso una comunità per guarire dalla dipendenza dal sesso. Adam è un consulente ambientale, tanto impaziente e nervoso quanto spaventato dal mettersi in gioco nei rapporti di coppia, nonostante segua da cinque anni il programma dei dodici passi; Mike, padre di famiglia e mentore della comunità, deve far fronte a problemi familiari ancora irrisolti; il medico Neil, infine, è quello che crede di aver meno bisogno della comunità, ma che invece compirà il percorso di cambiamento più forte. Scritto dallo stesso Blumberg con Matt Winston, Tentazioni (Ir)resistibili racconta in chiave di commedia la dipendenza sessuale come una delle più insondabili e paurose malattie psicologiche, perché ha direttamente a che fare con la pulsione primaria dell’essere umano.

Il film affronta in primis la possibilità e la speranza di cambiamento anche nei casi più disperati attraverso la condivisione, come suggerisce il titolo, e la possibilità di confidarsi e aprirsi: praticamente tutti i personaggi sono sponsor l’uno dell’altro, anche in modo indiretto (l’amicizia tra il personaggio di Pink e quello di Josh Gad, una sorta di Jack Black), e questo crea una bella alchimia di storie e personaggi, di rapporti umani in cui la risata cela ma non troppo la profonda e inquietante tristezza della dipendenza. E’ quando prende la piega di una parabola, anzi di tre parabole, che il film di Blumberg mostra la corda, la prevedibilità del meccanismo e la poca varietà del finale – comunque più fine di quanto non sembri. La predica non s’addice  al tono del film, perché dietro una forma da Indiewood (soldi e argomenti indipendenti e star hollywoodiane) si cela una sostanza densa e oscura.

Nonostante i limiti, Tentazioni (Ir)resistibili comunque offre al pubblico il mix giusto di risate e serietà che il cinema medio americano cerca sempre meno e che invece, quando dietro al copione e alla camera c’è un buon professionista, non deludono. Alla stregua del ricco e ottimo cast, con un Mark Ruffalo sempre più bravo, una Gwyneth Paltrow che migliora con gli anni e il solito granitico Tim Robbins.

Emanuele Rauco


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