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Terapia sistemica di gruppo: la quinta e sesta regola.

Da Elisabettaricco

Terapia sistemica di gruppo: la quinta e sesta regola.Terapia Sistemica di Gruppo: Continua il percorso di apprendimento delle regole di gruppo.

La quinta regola è la più importante. Di solito è la regola che nei nostri gruppi si sottolinea con maggiore attenzione ai rischi che potrebbero derivare dal non rispetto della stessa.

5. I membri sono impegnati alla reciproca riservatezza. I partecipanti sono impegnati, sulla base del’art. 14 del codice Deontologico degli Psicologi, ad una forte protezione reciproca della privacy, si ricordano ai partecipanti i significati e le valenze di un comportamento protettivo reciproco. L’articolo 14 dice esattamente che “Lo psicologo, nel caso di intervento su o attraverso gruppi, è tenuto ad informare, nella fase iniziale, circa le regole che governano tale intervento. E’ tenuto altresì ad impegnare, quando necessario, i componenti del gruppo al rispetto del diritto di ciascuno alla riservatezza”.

Gruppi Psises. Come dicevo per i gruppi Psises questo è una regola fondamentale, soprattuto per il fatto che si lavora in realtà piccole e in cui è facile conoscersi. A tale riguardo un caso particolare che sottolineo è quello in cui all’ ingresso di un nuovo partecipante al gruppo, succede che quest’ultimo conosca un membro del gruppo. In questo caso viene richiesta al membro facente parte del gruppo, l’autorizzazione/accettazione di ingresso del nuovo membro che a sua volta confermerà la sua partecipazione nonostante la presenza di un conoscente. Le persone che si conoscono e fanno parte del gruppo sono chiamate in maniera responsabile nelle frequentazioni extra-gruppo a mantenere un comportamento di protezione degli altri membri e delle dinamiche di gruppo e a restituire all’inizio  eventuali infrazioni di questa regola oltre alle situazioni di incontro normali.

6. E’ possibile richiedere sedute individuali. Saranno possibili, su richiesta del singolo partecipante, colloqui individuali che verranno in ogni caso sempre ricondotti al gruppo, se qualcosa non può essere detto la trasparenza impone che ciò sia esplicitato. Possono essere trattate informazioni che il soggetto non è ancora pronto a manifestare nel gruppo e che non riguardano le relazioni all’interno del gruppo. Viene però mantenuta attiva una spinta a rivelare, appena possibile, l’informazione stessa. I pazienti saranno liberi di richiedere il terapeuta che preferiscono. Il costo sarà quello di una normale seduta individuale.

Gruppi Psises. Come dicevo commentando una precedente regola, i partecipanti ai nostri gruppi hanno in atto anche un percorso di psicoterapia individuale o lo hanno terminato. E’ quindi possibile che chi abbia terminato il percorso individuale possa richiedere una seduta individuale supplementare per chiarire la dinamica di una seduta di gruppo. Gli altri che integrano la psicoterapia di gruppo al percorso individuale hanno meno probabilità di richiedere una seduta in più, anche se possono farlo come gli altri. Per quanto riguarda l’esplicitare vissuti della storia personale, viene lasciata la libertà ai membri di scegliere i tempi, si informano i nuovi partecipanti dell’avere cautela nel raccontare contenuti più personali nelle prime tre sedute, in quanto si è notato che spesso il fatto di esplicitarli (specie quando sono molto forti e di impatto emotivo), non essendosi ancora creata una buona rete relazionale con gli altri, porta ad avere dubbi e perplessità sulla possibilità di continuare l’esperienza di gruppo. In tutti i casi non si attiva nessuna spinta a raccontare, invece si richiede una responsabilità alla partecipazione sul qui e ora di seduta, comunicando verbalmente rispetto a tutti gli argomenti trattati.

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